Serena Dandini fuori dalla Rai con un contratto a progetto
Avuta la conferma che Parla con me non si farà, dopo la bocciatura del CdA di Viale Mazzini con 5 voti contrari e 4 a favore del programma, Serena Dandini ha indetto una conferenza stampa per chiarire, punto per punto, tutte le falsità e le diffamazioni e sfatare le diverse “leggende metropolitane” che in questi giorni si sono diffuse sulla vicenda.
"Al direttore generale Lorenza Lei avevo creduto" ma dopo mesi di false speranze e inutili pretesti accampati dalla dirigenza Rai per non far iniziare il programma, come l’eccessivo numero di autori (quattordici) o i costi del contratto con la Fandango, Serena Dandini ha finalmente potuto rivelare la verità, ma prima di tutto esprimere una profonda amarezza per non poter presentare il suo programma su un'altra rete.
All’indomani della bocciatura di Parla con me la conduttrice tiene a ribadire la sua assoluta libertà rispetto alla rete, dimostrata anche dal contratto a progetto che la legava alla Rai:
Cacciare Serena Dandini dalla Rai non costa nulla perchè per mia policy personale non mai ho voluto mai un contratto in esclusiva con la Rai nè annuale, nè biennale, nè triennale, nè ho mai voluto cariche dirigenziali all'interno anche quando mi sono state proposte. Ho scelto di essere libera e sono sempre stata pagata – bene, ultimamente – ma a progetto, quindi non ho tredicesime, quattordicesime e liquidazioni. Esco dalla Rai senza neanche un paio di calze.
In Rai Serena Dandini lascia anche un baule pieno dei suoi abiti, gli LBD (Little Black Dress), oltre che il suo Parla con me, nato da una sua idea anche se a Viale Mazzini hanno sempre dichiarato di possederne i diritti al 100%.
Chiuso il capitolo Rai, la conduttrice è pronta a girar pagina e, accantonata “per tigna” l'ipotesi di concedersi un anno sabbatico, Serena Dandini scalpita per andare in onda, anche se non sa ancora dove; tra le ipotesi avanzate La 7, Sky, ma anche le piazze e i cinema d'Italia, perchè nulla è escluso pur di ritornare e ritrovare il pubblico che da sempre le ha dimostrato un grande affetto.
I commenti di Santoro, Floris e Annunziata
Vicini le sono stati anche molti colleghi che hanno espresso solidarietà per la sua vicenda, primo tra tutti Michele Santoro, presente con Sandro Ruotolo alla conferenza stampa più in veste di amico che di collega. Santoro ha offerto a Serena Dandini ogni sostegno e aiuto "anche a fare il trasloco", ma ha concluso le sue dichiarazioni sulla vicenda con una stoccata che lascerà il segno: "Quando non si riesce a usare la parola censura, vuol dire che anche la parola censura è censurata", riferendosi alla “curiosa” coincidenza per cui durante la conferenza Dandini e la sua squadra non hanno mai risposto “si” ai giornalisti che chiedevano se la chiusura del programma fosse un caso di censura.
Sulla vicenda fanno riflettere i commenti di Lucia Annunziata e Giovanni Floris, tra i giornalisti rimasti a Raitre dopo l’ondata migratoria verso altri lidi. “Un'altra perdita grave per Raitre. C'è la sensazione che si smonti a pezzi una rete del servizio pubblico, tra l'altro in condizioni in cui il mercato concorrente si è fatto molto aggressivo” ha commentato il conduttore di Ballarò che ha poi aggiunto “ha ragione il presidente Garimberti: è una decisione che sembra ispirata da logiche estranee agli interessi della azienda ed alle strategie di mercato”.
Sulla stessa linea il commento ai microfoni di Radio24 di Lucia Annunziata, giornalista di In 1/2 ora: "Uno comincia a dubitare che abbia un senso stare in Rai. Io sarò l'ultima ad abbandonare il servizio pubblico, ma si pone il problema. Il rischio è di fare la foglia di fico di un'operazione di smantellamento”.