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Saviano torna in tv con Imagine, dopo Amici è la ritrovata verginità televisiva

Lo scrittore in prima serata su Deejay Tv con un racconto per immagini del 2015. Un format snello e scorrevole che esalta la narrazione più che il “monologhismo” sfrenato portato in Rai e a Mediaset. E sui social si esulta: “Servizio pubblico, senza canone”.
A cura di Andrea Parrella
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Roberto Saviano ritorna sul piccolo schermo con "Imagine", un racconto per immagini del 2015 che volge al termine. Accade in una forma del tutto differente rispetto al passato, su una rete secondaria e con una aspettativa completamente diversa se paragonata ai programmi evento delle scorse stagioni. Quello che ne esce dovrebbe far sorridere Saviano, dopo le polemiche suscitate con la decisione di entrare a far parte di progetti al tempo molto discussi come la partecipazione al serale di Amici. Questa volta lo scrittore campano sembra essere riuscito a trovare un format che meglio si cucisse sulle sue curve di narratore e, grazie anche alla partecipazione di ospiti come Jovanotti, la trasmissione andata in onda su Deejay Tv è parsa esile e leggera, a dispetto dei temi duri affrontati: immigrazione, Isis, attentati, mafia, ma anche Instagram, sport e successi dell'Italia.

Da "Imagine" è venuta fuori l'idea di una forma di racconto corroborata da una scrittura fitta, ma quasi mai smodata e fuori posto.  Il percorso scandito dalle immagini dell'ultimo anno si prestava perfettamente alle qualità che lo scrittore ha sempre mostrato di avere davanti alla telecamera.Dal punto di vista strettamente televisivo è fuori da ogni dubbio che la stessa rete che ha ospitato il programma permettesse a Roberto Saviano una condizione di partenza privilegiata dove, ad un ragionevole calo di pubblico potenziale corrispondesse un'attenzione nei suoi confronti più circostanziata e meno nevrotica.

Le stesse entusiastiche reazioni a "Imagine" sui social network, rendono l'idea di come il personaggio Saviano, scollegato dall'idea di un perenne parafulmine di polemiche e prese di posizione a prescindere, goda di una tale credibilità presso il pubblico italiano da non dover temere la sperimentazione, lo sconfinamento in nuovi campi. L'impressione, chiara, è che con "Imagine" l'autore di "Gomorra" sia riuscito a ricostruirsi una sorta di verginità televisiva cui, nel corso degli anni, aveva necessariamente dovuto rinunciare al fine di raggiungere una fetta di pubblico sempre più ampia.

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