Saviano ritorna a Che tempo che fa: per Libero è campagna elettorale
Roberto Saviano torna in Rai nel programma dell'amico Fabio Fazio, Che tempo che fa, per parlare di politica e di una storia che ha commosso tutti gli italiani, quella di Michel Petrucciani. Se da una parte c'era chi guardava la fiction su Enzo Tortora criticata anche dalle figlie, dall'altra c'era chi si lasciava incantare da uno show elegante, sobrio ed intellettuale, quello di Fazio già pronto alla conduzione del Festival di Sanremo 2013 assieme alla vulcanica a senza peli sulla lingua Luciana Littizzetto. Eppure c'era chi seguiva anche Quinta Colonna di Paolo Del Debbio che ieri sera ha superato ogni limite tra urla, litigi e una telefonata in diretta di Fiorito poi arrestato oltre che i conti populisti (ma senza calcolatrice alla mano) fatti dal conduttore che ha ereditato il programma prima condotto da Salvo Sottile su Canale5, con scarsi risultati in termini di audience.
Roberto Saviano contro il governo Polverini reo di aver fatto lievitare i costi della politica da 980 mila euro a 13 milioni di euro l'anno, diversamente dalle spese per il sociale, per le famiglie e per i diversamente abili ridotti vergognosamente di un decimo. E a proposito di diversamente abili, che per Saviano significa "abilità altra", ovvero abilità che i normodotati non hanno, si è lanciato in un monologo sul pianista Michel Petrucciani nato con la patologia dell'osteogenesi imperfetta che, grazie all'amore per la musica e per il piano, è riuscito a vivere con una grande forza d'animo, senza lasciarsi mai piegare dai dolori che la vita gli aveva riservato. Ha avuto molte donne, ha anche avuto un figlio e ha fatto tutto quello che avrebbe creduto impossibile fino a pochi anni prima. Tutto con una forza sovrumana, con una velocità nelle sue mani sopra la media. Un fenomeno, una forza (anzi uno spettacolo) della natura.
E' campagna elettorale per il quotidiano Libero che titola "La coppia ritorna su Rai3 e ripropone il vecchio schema. Tanti sermoni, poche idee, tanta ideologia". Non riusciamo a comprendere di quale campagna elettorale si parli, non riusciamo a comprendere come un giornale "libero" anche nel titolo possa criticare un uomo come Saviano che ha messo la propria vita al servizio della nostra società, scrivendo uno dei libri più letti nel Bel Paese e affrontando i problemi senza mai sottrarsi alle sue responsabilità. "Dopo lamenti, persecuzioni ostentate e dorati esilii a La7" così inizia l'articolo: è evidente il riferimento sia al programma Quello che (non) ho della coppia Fazio-Saviano sia all'arrivo di Enrico Mentana e Michele Santoro a La7, fuori rispettivamente da Mediaset e Rai. E sulla felicità di rivedere Saviano su Rai 3 commenta ancora Libero: "Neanche l'avessero mandato al confino a Capri". Critiche a parte, aspettiamo di vedere Roberto Saviano, esempio sano nella nostra società fatta di Batman e Bunga Bunga, anche al Festival di Sanremo 2013!