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“Sabrina vita da strega metafora dell’omosessualità”, la replica di Melissa Joan Hart

Intorno alla serie tv degli anni ’90 “Sabrina vita da strega” si sono sviluppate diverse teorie. Alcuni fan, ad esempio, credono fermamente che le vicende della protagonista siano una metafora del tentativo di alcuni adolescenti di nascondere la propria omosessualità per timore dei pregiudizi. Melissa Joan Hart ha detto la sua in proposito.
A cura di Daniela Seclì
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Era il 1996 quando la serie "Sabrina vita da strega" approdò in tv. L'attrice Melissa Joan Hart interpretava un'adolescente che conduceva – apparentemente – un'esistenza normale, tra scuola, amici e il suo fidanzatino Harvey. In realtà, però, nascondeva una doppia vita. La giovane aveva poteri magici che esercitava insieme alle zie Hilda e Zelda.

Come ogni serie di successo che si rispetti, anche "Sabrina vita da strega" è stata spesso oggetto di riletture simboliche da parte dei fan. Huffington Post ha permesso a Melissa Joan Hart di replicare ad una di esse. In tanti hanno ipotizzato che la serie televisiva fosse una metafora del tentativo di alcuni adolescenti di nascondere la propria omosessualità per evitare pregiudizi.

Sabrina Spellman ha un segreto e fa di tutto per tenerlo celato, perché teme la reazione di chi la circonda. Così, per essere veramente se stessa, è costretta a rifugiarsi in un mondo parallelo nascosto nel suo armadio. Inoltre, nella serie ci sono spesso dei riferimenti al mondo omosessuale. La stessa Sabrina, in un episodio, si trasforma in un uomo ed esce con la sua migliore amica.

"Comprendo questa teoria ma è una forzatura"

Melissa Joan Hart ha commentato la cosa con un pizzico di ironia:

"Credo che sia un po' una forzatura, ma capisco questa teoria. In questo caso, potrebbe essere anche una metafora dell'essere repubblicani a Hollywood. Sarebbe divertente. Comunque questa è la prima volta che sento parlare di questa teoria. Credo che la scelta dell'armadio sia stata dettata solo da una questione di soldi. I produttori non volevano creare dei set nei quali le streghe potessero entrare e uscire. Penso sia stata solo una scelta televisiva. Avevano bisogno di una porta e di un lampo di luce".

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