Rosalinda Cannavò rompe il silenzio sull’Ares Gate: “Ho paura, temo mi possa accadere qualcosa”
Sono trascorsi mesi dalla notte in cui, insieme a Massimiliano Morra nella Casa del Grande Fratello Vip, Rosalinda Cannavò ha dato il via al caso mediatico che sarebbe stato ribattezzato Ares Gate. Un caso che ha indotto la Procura di Roma ad aprire un’inchiesta e interrogare gli ex volti della casa di produzione Ares, da Gabriel Garko a Eva Grimaldi. Al momento, Alberto Tarallo risulta iscritto nel registro degli indagati. Dopo mesi di silenzio, Rosalinda ha parzialmente parlato del caso ospite di Gabriele Parpiglia a Il bianco e il nero in onda su Live Now. Inquietante un passaggio. “Ho paura di tornare a casa, vivo da mesi con quest’ansia a causa di tutto quello che si è scatenato. Temo che mi possa accadere qualcosa”, ha ammesso l’attrice pur avendo spiegato di non avere mai assistito a episodi che motivino questo timore.
Rosalinda Cannavò: “Non potevo dire quanti anni avessi”
Rosalinda ha raccontato di avere lavorato con l’Ares Film per 7 anni. Partita dalla Sicilia, ha accettato di cambiare nome diventando Adua Del Vesco: “Quando ho iniziato ad avvicinarmi a quel contesto, mi sono stati cambiati il nome e l’età. Una sorta di cambio di identità. Non dovevo dire quanti anni avessi, ma darmene due in meno perché ero già vecchia per il contesto spettacolo. Dopo i 25 anni sarei stata vecchia, pensavo che a partire da quel momento non avrei più lavorato”. Dopo avere partecipato a numerose fiction prodotte da Ares e dopo la morte di Teodosio Losito, sceneggiatore che è stato a lungo il compagno di Tarallo, Rosalinda ha scelto di tornare in Sicilia:
Sono stata descritta come una mitomane con disturbi della personalità, un’arrivista che non riuscendo a raggiungere il suo obiettivo ha sputato nel piatto in cui ha mangiato. Non è così. Il mio allontanamento è stato volontario, quando sono andata via c’era anche una proposta di lavoro. Se avessi voluto continuare a lavorare, sarei rimasta. Sono andata definitivamente via qualche giorno dopo la morte di Teo. Ho preso le mie cose di nascosto dalla dependance in cui vivevo, ho caricato la mia auto e sono andata via. Non lavoravo da un anno e mezzo circa. Non riuscivo ad andar via, a livello psicologico. Non so spiegare il meccanismo, forse era dipendenza. Ogni volta che tornavo giù (in Sicilia, ndr), dovevo rientrare lì. Quando ne sono uscita, all’inizio ho perso tutto ma il periodo in cui ho iniziato a fare lavori normali, è stato il più bello della mia vita. Ho cominciato a conoscere persone e a parlarci esprimendo le mie idee.
L’anoressia: “Volevo farla finita”
Di fronte al conduttore Gabriele Parpiglia, Rosalinda ha mostrato le foto scattate in quel periodo, immagini che raccontano la sua lotta contro l’anoressia. “Quella foto racconta un periodo terribile della mia vita. Il peso di tutte quelle menzogne mi ha soffocato. Ho sofferto di disturbi alimentari e anoressia, volevo farla finita”, ha raccontato la giovane, “Il momento decisivo è stato post morte di Teodosio Losito. Mi è crollato il mondo addosso e ho deciso di fare questo viaggio a Lourdes. Ho ritrovato la fede che avevo perduto e scoperto quanto amavo la vita”.
Rosalinda Cannavò: “Ho accettato dei compromessi”
“Sono stata una ragazza con un sogno e ho accettato dei compromessi. Ma avevo paura. Mi veniva detto ‘Se non fai questo, non riuscirai ad arrivare lì’. Temevo di perdere quello che all’inizio mi era stato dato”, ha raccontato ancora la Cannavò pur non addentrandosi mai nel cuore della vicenda, le dichiarazioni gravissime rese al Gf a proposito della presunta istigazione al suicidio di Losito, frasi che hanno spinto al Procura a interessarsi al caso. “I miei genitori sapevano tutto delle copertine e degli amori finti, anche il mio ex. Gabriel e io abbiamo avuto il coraggio di smascherare questa cosa e siamo stati condannati per avere raccontato la verità”, ha concluso l’attrice riferendosi al momento in cui, insieme al suo ex finto fidanzato, ha ammesso che la loro storia d’amore non era mai esistita.