“Passerotto non andare via è un invito ai migranti a restare”, il monologo di Claudio Bisio
Il monologo di Claudio Bisio al Festival di Sanremo 2019 ha divertito il pubblico dell'Ariston e acceso quelli dei social, a causa di una piccola battuta infelice inserita nel punto più alto della sua performance. Il comico si è così espresso e ha suscitato un fiume di commenti: "Passerotto non andare via è un invito ai migranti a restare, è stato lui a fargli venire l'idea. E l'ha detto trent'anni fa. È lui che li ha sobillati, loro non ci pensavano nemmeno, stavano belli lì paciarotti, con il pentolone, a cantare hakuna matata". L'ironia non è stata del tutto colta e i commenti sono stati copiosi, sebbene non siano riusciti a intaccare la natura propositiva del suo intervento. Un modo per sdrammatizzare l'approccio critico nei confronti di Baglioni e di questa edizione diventata, a un certo punto, involontariamente ‘politica'.
Non c'è dubbio che Claudio Bisio non volesse assolutamente offendere l'Africa o il popolo dei migranti, essendo testimonial del Cesvi, Onlus che opera in tutto il mondo per supportare le popolazioni più vulnerabili nella promozione dei diritti umani e nel riconoscimento dei diritti umani, ed essendosi più volte recato nei territori africani per dare il suo supporto. Il monologo, anticipato anche in conferenza stampa a seguito delle polemiche subentrate dopo l'intervento di Baglioni contro Salvini, aveva dato ampio respiro ad una sana satira, più che necessaria dopo i toni grevi delle scorse settimane.
"Lui li stava aspettando" ha aggiunto Bisio "altrimenti perché sarebbe stato accoccolato ad ascoltare il mare? Chi sarebbe stato così imbecille, con quel freddo? E poi un amico ornitologo mi ha fatto notare che il passerotto è una specie che nasce in Africa e migra in Europa migliaia di anni fa senza alcuna difficoltà. Certo, loro volano. E ogni tanto scagazzano… Non contento Baglioni anni dopo ha scritto una canzone dal titolo Tutti qui. E mentre quelli arrivavano, lui diceva io me ne andrei. Ah, che furbetto. Gli odiatori, lasciamoli fare quello che sanno fare, ma mi rivolgo ai giornalisti seri: finiamola qui, ok? Basta, parliamo di musica e di armonia".