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Paolo Ruffini da Rai 3 a La7: le reazioni alla notizia e i commenti di Mentana

Ruffini è il nuovo direttore di La7: la Rai si dice rammaricata, l’opposizione accusa e Mentana commenta il passaggio dalla Rai al suo canale.
A cura di Marianna D Onghia
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paolo ruffini

Rai 3 ha perso oggi il suo direttore Paolo Ruffini, subito ufficializzato al timone di La7: nei giorni scorsi l'uomo aveva richiesto la risoluzione del proprio contratto e informato l'azienda delle sue intenzioni, suscitando in Fabio Fazio grande rammarico per la possibilità di dover salutare il suo direttore. Purtroppo per il conduttore di Che tempo che fa e per tutti i dipendenti di Rai 3 affezionati a Ruffini, il direttore ha scelto di migrare verso terre più felici. Il passaggio repentino dalla tv pubblica al canale di Telecom Italia Media ha sollevato un polverone di reazioni e commenti, non solo dovuti al dato di fatto che vede la Rai perdere pezzi giorno per giorno, ma per la possibile componente politica alla base delle motivazioni della scelta.

IL DIRETTORE PAOLO RUFFINI: Paolo Ruffini è un giornalista stimato e apprezzato dal '78, quando intraprende la sua carriera professionale: un percorso ricco di premi e riconoscimenti, come quello che dal Giornale Radio Rai lo vede promosso a Rai 3 in qualità di direttore: dall'alto della sua carica, Ruffini promuove programmi come Che tempo che fa, Ballarò, 1/2 ora dell'Annunziata e Parla con me della Dandini (che rischia di non andare in onda), attirando su di sè diverse critiche dalla maggioranza di governo circa il suo appoggio a determinate trasmissioni. Sempre a difesa dell'approfondimento giornalistico e della corretta informazione, Ruffini promuove in prima serata Blu notte di Lucarelli e Report di Milena Gabanelli, prima collocati nella seconda fascia serale.

gabanelli-ruffini

LE REAZIONI AL PASSAGGIO A LA7 DI RUFFINI: Proprio a ragione di questo schieramento favorevole di Ruffini nei confronti delle trasmissioni sopra enunciate, spesso scomode per gli argomenti trattati, l'opposizione parla di pressioni dell'azienda nei confronti dell'ex direttore di Rai 3: sarebbe stata quindi la stessa Rai a creare il presupposto per un abbandono di Ruffini, che assumerà la carica di direttore di La7 da ottobre di quest'anno. Una nota diramata dalla Rai, dopo la notizia che avrebbe sconvolto i corridoi di Viale Mazzini, parla di rammarico dell'azienda verso la decisione di un suo ex dipendente di abbandonare la barca, ma il consigliere d'amministrazione Van Straten crede che la Rai non abbia fatto abbastanza per trattenerlo. Più tragica la visione dei fatti del presidente della tv pubblica, Garimberti, convinto che fin quando la politica sarà presente sulla tv di stato, la Rai non potrà mai fornire un servizio al massimo delle sue possibilità e con i suoi più reputati professionisti così come li definisce Zavoli, presidente della Commissione Vigilanza.

I COMMENTI DI MENTANA: Come reagisce La7 all'"incoronazione" del suo nuovo direttore? Fin ora ad esprimersi è stato un altro " capo struttura", quello del miglior tg 2011, Enrico Mentana. Il giornalista si dice contento della nomina di Ruffini a successore dell'amato Lillo Tombolini (che farà comunque parte del direttivo dalla prossima stagione) e rivela di aver sempre nutrito stima verso l'ex direttore di Rai3. L'ex volto del Tg5, nelle dichiarazioni rilasciate all'ANSA non poteva evitare il riferimento alle polemiche sollevate da questo passaggio, a detta di alcuni dovuto ad altre ragioni oltre a quelle di mercato, ma Mentana si è limitato a giudicare la notizia dal profilo professionale con una stoccata finale, però. Per il direttore del tg La7, dal passaggio Ruffini ha tanto di guadagnato perchè "magari si sta meglio fuori dalla Rai".

Come al solito i movimenti degli "altissimi" della tv pubblica sollevano sempre polveroni, proporzionali al peso dell'individuo in questione: dopo l'addio di Santoro arriva ora la decisione di Ruffini di andare a La7, entrambe scelte che dividono e stimolano dibattiti e confronti a dimostrazione dell'importanza dei due nel mondo delle telecomunicazioni. Ex pezzi forti  della Rai che l'azienda sembra lasciarsi scappare senza opporsi.

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