Paolo Brosio e il Covid: “Ero negativo a inizio GFVip, ho rischiato di entrare con la polmonite”
Paolo Brosio è ancora ricoverato dopo aver contratto il coronavirus, ma non appena sarà giudicato definitivamente guarito dovrebbe entrare ufficialmente nel cast del Grande Fratello Vip, come stabilito. A frapporsi tra lui e la partecipazione al reality sarebbero solo l'esito del nuovo test e le dimissioni dall'ospedale: "Con il Grande Fratello Vip ho un contratto firmato", ha spiegato all'Adnkronos, "Non appena sono guarito io entro e faccio il mio lavoro. Uno che esce da un ospedale come questo è stato sottoposto a 80mila accertamenti, nessuno è più sicuro di me. Devo aspettare il secondo tampone, se è negativo io esco".
I tamponi negativi prima del GF Vip, la scoperta grazie a una tac
Dunque, se tutto andrà secondo i piani, nulla dovrebbe impedirgli di onorare il contratto ed entrare nella Casa, seppur con alcune settimane di ritardo. Brosio ha raccontato all'agenzia di stare molto meglio, dopo aver contratto un'infezione ai polmoni, ai bronchi e all'intestino, a causa del Covid. Nel corso della quinta puntata, Alfonso ha annunciato che lui e tutto il programma lo aspettano a braccia aperte: "In trasmissione hanno parlato di me mi sono commosso, mi hanno fatto una bella sorpresa". La produzione e Mediaset sarebbero in contatto costante con lui per sincerarsi delle sue condizioni. L'elemento più clamoroso è come il virus è stato diagnosticato in Brosio, che avrebbe rischiato di entrare al GF Vip e contagiare tutti:
Penso di averlo contratto a Roma perché tutti i tamponi della Versilia erano negativi. I sintomi sono iniziati poco prima di entrare nella casa del ‘Gf Vip'. Io venerdì 18 sarei dovuto entrare nella casa del ‘Grande Fratello, come da contratto, ero rinchiuso in ‘custodia domiciliare' in un albergo vicino alle Capannelle e mentre pregavo ho sentito che dovevo fare un controllo, avvertivo degli strani sintomi. E meno male che l'ho fatto sennò rischiavo di entrare nella casa del ‘Gf Vip' con i tamponi negativi ma con la polmonite!
Il trauma de ricovero in ospedale
"Ero debole e avevo una tossetta insistente così ho chiamato il capo della produzione delle Endemol e ho detto di farmi ribaltare come un calzino", ha spiegato Brosio, che a quel punto si è fatto sottoporre a "una tac, un emogas, poi tutti gli esami del sangue, del cuore ecc". La tac è l'esame decisivo che ha portato alla scoperta della polmonite e Brosio è stato portato in ambulanza all'istituto clinico Casal Palocco di Roma, dove è stato sottoposto alle cure. Soltanto lunedì 28 è stato annunciato che il suo ricovero era dovuto al Covid. Dopo quest'esperienza, Brosio continua a dirsi contrario ai lockdown e favorevole a un atteggiamento di prudenza e prevenzione: "Secondo me bisognerebbe fare ogni tanto un tampone e riposarsi per evitare che le difese immunitarie si abbassino". L'esperienza è stata comunque traumatica:
Quando vieni ricoverato in una struttura come questa dove c'è l'off limits per tutto, dove vengono a visitarti con le tute di biocontenimento, con le maschere e con i soprascarpe ti sembra di essere in un film di fantascienza e da un punto di vista psicologico è molto pesante. Quando sei qui e senti i lamenti di una persona che fino a ieri era vicino a te perché gli bussavi alla parete e poi il giorno dopo sai che non ce l'ha fatta stai veramente male. Io sono stato fortunato perché non sono stato né ventilato né intubato ma ho visto tanta gente soffrire.