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Paolo Bonolis contro tutti: “Sky non sperimenta e La7 è politicizzata”

Il conduttore di Canale 5 smentisce il suo possibile trasferimento in Rai ma non risparmia critiche a Sky che non sperimenta e a La7 troppo politicizzata. Non ha intenzione di lasciare la tv anche se il traino di “Domenica Live” rischia di intaccare gli ascolti di “Avanti un altro”
A cura di Fabio Giuffrida
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paolo bonolis

Paolo Bonolis è un vero e proprio gioiellino per Mediaset, che da sempre lo utilizza per i programmi più in voga, basti pensare a Ciao Darwin, Avanti un altro e Chi ha incastrato Peter Pan? solo per fare qualche esempio, visto che si potrebbe andare ancora più indietro nel tempo. Una vera e propria macchina da guerra che al momento non ha alcuna intenzione di tradire il Biscione con la Rai: il suo contratto con Mediaset scadrà a metà 2013, e chissà che il conduttore non possa pensare di respirare aria nuova. Per il momento il suo no è secco e deciso, lo ha ribadito lo stesso Bonolis alla rivista A Anna. "E' una cosa che non sta nè in cielo nè in terra" ha tuonato il conduttore che recentemente abbiamo visto in prima fila al concerto di Adriano Celentano. Un mattatore televisivo che non usa Twitter, che non ha email e che non naviga affatto su internet.

Avanti un altro è un successo in termini di audience e Mediaset ne è soddisfatta, la crisi c'è e si sente, gli investimenti non sono più quelli di prima e almeno – stando alle dichiarazioni di Paolo Bonolis – la sua trasmissione "va tremendamente bene":

Non sono l'uomo d'oro, le mie trasmissioni possono andare bene o male. Ma questa [Avanti un altro] non è stata facile. Convincere un'azienda che lavora sui format internazionali a impegnarsi su un prodotto come questo, totalmente nuovo e italiano, non è stata una passeggiata.

A 51 anni non ha alcuna intenzione di lasciare la tv anche se i suoi successi li ha già conseguiti, la sua piccola rivoluzione l'ha già fatta, e il successo e la popolarità li ha già ottenuti:

La tv è l'unica cosa che so fare e mi diverte ancora farla. Non ho necessità di lavorare in maniera ossessiva.

Il senso della vita in prima serata ha floppato registrando appena il 15% di share ma in seconda serata ha funzionato brillantemente, un format non nelle corde di Mediaset, ma che l'azienda di Cologno Monzese ha accettato di fare avendo fiducia sul conduttore. Eppure la rivoluzione di cui tanto parla Bonolis sembrerebbe impossibile anche a Sky o a La7:

Con Sky ci sono stati contatti ma quello che avrei voluto là non lo potevano fare. A Sky chiedevano quello che già pratico altrove ma a prezzi inferiori. Dov'è tutta questa sperimentazione a Sky? Sono programmi come gli altri […] La7? Non mi hanno chiamato e non ho motivo di andarci. Io non sono un personaggio politico e non ho niente di politicizzato da tirare fuori. A La7 funzionerei come i cavoli a merenda.

Bonolis voterebbe Renzi, che secondo Leonardo Pieraccioni potrebbe sfidarsi a colpi di televoto al Grande Fratello assieme a Bersani. Ma anche Ciao Darwin dovrebbe esserci nella prossima stagione televisiva, a condurlo sempre Paolo Bonolis che lo definisce un "programma di stampo antropologico giocato sul grottesco". E alla fine il conduttore Mediaset non ha risparmiato nemmeno il flop di Domenica Live, contenitore pomeridiano che dovrebbe fargli da traino:

Facciamo molta fatica a risalire [dopo la fine di Domenica Live, ndr].

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