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Niko Pandetta, il neomelodico nipote del boss si difende: “Non ho mai offeso Falcone e Borsellino”

Dopo la bufera mediatica, Niko Pandetta si difende in un post in cui rivede completamente la sua posizione. Stando a quanto scritto da Pandetta, non voleva attaccare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: “Non ho mai offeso questi due grandi eroi. Oggi sono un uomo diverso e canto ogni giorno per essere una persona migliore”.
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Niko Pandetta è il cantante neomelodico catanese al centro delle polemiche dopo la sua apparizione a "Realiti", la prima puntata del format condotto da Enrico Lucci su Rai2. Ospite della trasmissione insieme a un altro cantante siciliano, Leonardo Zappalà detto "Scarface", Niko Pandetta avrebbe lasciato una serie di considerazioni sui giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, considerate indegne dalla stessa Rai, che ha immediatamente rimosso l'intera puntata di "Realiti" dalla piattaforma on demand RaiPlay. Le considerazioni sono però state fatte da Leonardo Zappalà: "Chi fa queste cose, accetta quello che fa, a questi qua ci doveva piacere sia il dolce sia l'amaro per il lavoro che fanno".

Il nipote di Turi Cappello

Niko Pandetta è il nipote di Salvatore "Turi" Cappello, uno dei bossi più potenti della mafia catanese. Tatuaggi ovunque, look barocco e un passato criminale: "Mi sono fatto 9 anni e 8 mesi di carcere, da minorenne ho sbagliato: rapine, spaccio e furti. Sono diventato famoso durante gli arresti domiciliari. Sono uscito e ho fatto una canzone, 2 milioni di visualizzazioni. Poi ne ho fatto un’altra e ne ho fatto 7. Poi mi ha chiamato un’etichetta discografica e ho fatto il cd". A "Realiti", le dichiarazioni che hanno creato scompiglio sono state queste: "A questi qui ci doveva piacere sia il dolce sia l'amaro per il lavoro che fanno", dove per "a questi qui" il riferimento è proprio ai due giudici. Le frasi sono di Zappalà, ma sono state attribuite anche a Niko Pandetta. In trasmissione, aveva ricevuto le critiche dell'assessore Francesco Borrelli, minacciato successivamente in un video su Facebook in cui il cantante gli mostrava una pistola d'oro: "Siccome sono mafioso, la voglio presentare a Borrelli. Io le pistole ce le ho d'oro, Borrelli". La pistola è una riproduzione in ceramica, molto comune da trovare nelle case dei camorristi: "Io sono orgoglioso della mia famiglia perché la mia famiglia, a parte i suoi sbagli, mi ha sempre imparato a sapere vivere. E mio zio, che poi è innocente, attenzione, ci ha sempre tenuto al di fuori di tutti". 

La replica di Niko Pandetta

Dopo la bufera, Niko Pandetta si difende in un post in cui rivede completamente la sua posizione. Stando a quanto scritto da Pandetta, non voleva attaccare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ecco cosa scrive su Facebook:

Volevo solo dire che io ho parlato e replicato degli sbagli che ho fatto da adolescente e che ho pagato con consapevolezza.oggi sono una persona diversa grazie alla musica e al pubblico che mi ha reso Niko Pandetta non ho mai offeso questi due grandi eroi (Giovanni Falcone e Paolo Borsellino )che hanno dato la propria vita per una giusta lotta. Oggi sono un uomo diverso e canto per essere ogni giorno una persona migliore.

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