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Nancy Brilli attacca la Rai: “Non lavoro più perché i ruoli vengono scelti dai funzionari”

Nancy Brilli pubblica un provino fatto per la fiction della Rai “L’Oriana”, ruolo andato poi a Vittoria Puccini nel 2015, e in una intervista a “Chi” rivela di non lavorare più per il servizio pubblico da 17 anni: “Il vero problema è che oggi si parla sempre più spesso di ruoli prestabiliti. E che a scegliere non sono più i registi, ma funzionari vari o chi per loro”.
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Ricordate "Commesse"? Tra i lettori che si ritrovano con qualche primavera in più, ce ne sarà di certo qualcuno che avrà memoria della fiction Rai di grande successo, primi esperimenti degli anni 2000 di prodotto televisivo con un super cast tutto al femminile. In quel progetto c'erano Anna Valle, Sabrina Ferilli, Veronica Pivetti e c'era lei, Nancy Brilli. E quello, stando alle dichiarazioni dell'attrice rilasciate al settimanale "Chi", è l'ultimo progetto al quale l'attrice di Roma ha partecipato per il servizio pubblico.

Lo sfogo di Nancy Brilli

Sui motivi per cui Nancy Brilli non lavori più in Rai da 17 anni, non c'è molto da spiegare ma almeno ci prova la stessa attrice nell'intervista pubblicata dal settimanale e che sarà possibile trovare in edicola a partire da mercoledì 28 agosto.

Il mio ultimo lavoro in Rai risale a 17 anni fa. Parliamo di Commesse, una serie di successo. Da allora, niente più. Eppure, nei loro show, continuano a invitarmi.

Nancy Brilli e il provino andato male

Nei giorni scorsi, l'attrice ha pubblicato un provino che ha sostenuto per la serie "L'Oriana" sulla vita di Oriana Fallaci, andata poi in onda nel 2015 e interpretata da Vittoria Puccini. Per quel provino, ha ricevuto risposte di sufficienza e arroganza e quando provò a richiamare le dissero che non c'erano più ruoli.

Ho raccontato come andò quel provino e di quanto sia difficile fare questo mestiere. In quella circostanza fui io a propormi dopo aver letto una prima ipotesi di sceneggiatura, che poi fu completamente diversa da quella andata in onda con la bravissima Vittoria Puccini. Quello che mi ferì fu il trattamento che mi venne riservato. Mi dissero: “Bello il trucco, ma questi li facciamo anche noi a Tale e quale show. Per poi aggiungere che ero bravissima, ma troppo popolare e che le donne vere avrebbero faticato a riconoscersi in una come me. Mi fece male quella sufficienza, tanto quanto l’arroganza. E la cosa che più mi addolora è che anche alcune donne ne abusino. Come se una volta arrivate ai piani alti si sentissero in diritto di poter dire qualsiasi cosa. Potevo non piacere e non essere adatta, ma lì c’era solamente voglia di ferire.

Poi la bordata: "Il vero problema è che oggi si parla sempre più spesso di ruoli prestabiliti. E che a scegliere non sono più i registi, ma funzionari vari o chi per loro".

Come andò la fiction L'Oriana

"Una valida alternativa alla pagina Wikipedia". Questo scrisse Andrea Parrella per Fanpage.it nel commentare la fiction "L'Oriana" con Vittoria Puccini che, a onor del vero, fu criticata in modo più che aspro dal pubblico. La fiction, in toto, fu definita "uno scempio" dato da un "eccesso di semplificazione". Chissà se con Nancy Brilli sarebbe cambiato qualcosa.

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