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Moreno si difende: “Nedved è un mito ma il tunnel lo rifarei, la lite è finita in campo”

Moreno Donadoni racconta secondo il suo punto di vista la lite con Pavel Nedved alla Partita del cuore: “La lite è finita in campo ma il tunnel lo rifarei”.
A cura di Stefania Rocco
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La chiacchierata Partita del cuore che ha fatto segnare la lite tra Luca Barbarossa ed Eros Ramazzotti, ha visto il pubblico concentrarsi anche sul tunnel di Moreno Donadoni al pallone d’oro Pavel Nedved, tunnel che gli è valso un calcio. All’indomani dell’incontro sul campo, il rapper chiarisce che la lite sarebbe finita in campo e che, in ogni caso, il tunnel lo rifarebbe nonostante la bravura sul campo di Nedved. Intervistato da Il fatto quotidiano, Moreno racconta così le sue impressioni sulla vicenda:

È un gesto tecnico bello e normale. Il tunnel fa parte del bagaglio tecnico di chi attacca e chi difende deve avere la furbizia di non farselo fare. L'episodio sarà durato 20-30 secondi, ci può stare. Lui è un Pallone d'Oro? E infatti gli è partita la stecca. Nell'intervallo sono andato a sincerarmi che tutto fosse a posto. Pavel per me è un mito, come Del Piero. Sono tornato a casa con una fascia di capitano firmata da entrambi, ho giocato a pallone in uno stadio meraviglioso, il mio stadio, pieno di gente, un'emozione incredibile. Cosa posso chiedere di più? Certe cose finiscono in campo. E in campo bisogna mettere il buon senso – almeno chi ce l'ha – specie in un'occasione benefica come la partita di martedì sera… Dobbiamo dare l'esempio. Il tunnel lo rifarei, è stata una soddisfazione pazzesca, magari la prossima volta non lo azzarderò ma è successo… e che bello! Lo chiamavano ‘la furia ceca', il tunnel però l'ha visto benissimo!

Moreno nega anche di essere il destinatario delle accuse di Eros Ramazzotti che ha svelato che qualcuno gli avrebbe detto “Se mi ritocchi ti ammazzo qui davanti a tutti”. Moreno dice di non avere responsabilità alcuna: “Lo escludo, non so qual è il motivo di questo sfogo, avrà avuto un parapiglia con qualcun altro, io non ammazzo nessuno”. E il responsabile sarebbe proprio Luca Barbarossa che, all’indomani del match, ha dichiarato:

Quando giochiamo a pallone la nostra età è di 10 anni. Quindi per 30 secondi ci si è un po’ annebbiata la vista, abbiamo litigato. Non avrei mai pensato nella vita di litigare per Nedved. Ma siamo due fratelli con Eros, lo siamo sempre stati. E comunque se ogni volta che litighiamo otteniamo 2 milioni per la ricerca dobbiamo farlo più spesso.

E sul fallo di Nedved, il cantante ha aggiunto:

È stato un po’ pesante. Il nervosismo è nato da lì, non ce lo aspettavamo da un campione come lui. Lì forse io l’ho attaccato troppo ed Eros ha esagerato nel difenderlo.

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