Michele Santoro: “Tante donne nell’informazione tv, emancipazione è metterle nei ruoli di potere”
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Michele Santoro interviene a Propaganda Live sulla questione parità di genere nei programmi televisivi, sollevata da Rula Jebreal in occasione della sua potenziale ospitata nel programma di Zoro, poi rifiutata a causa di una disparità troppo evidente delle quote rosa. Il giornalista ha sostenuto che il vero problema non sarebbe la presenza delle donne a tutti i costi nei programmi televisivi, perché questo è già un dato, piuttosto la tacca da apporre nelle stanze ovali dei grandi gruppi editoriali, lì dove si decide la linea che l'intero mezzo andrebbe ad adottare e la direzione di una parte di comunicazione del nostro Paese.
La vera emancipazione secondo Michele Santoro
La parola emancipazione inizia ad acquisire una connotazione più definita, stando alle sue parole:
"Questo problema delle donne è molto importante, va sottolineato, la battaglia che fa Rula Jebreal in generale può essere condivisibile ma la soluzione di vedere un Makkox maschio e un’altra femmina diventa una cosa tremenda. Vedere un’orchestra fatta da un trombettista maschio e da una violinista femmina c’è qualcosa che non funziona", afferma Santoro, al quale Diego Bianchi: "Noi c’abbiamo la violinista femmina perché è brava, non è scelta perché è femmina…". Di qui il nocciolo della questione:
Appunto, non lo si deve fare a tutti i costi. Quante sono le donne in questo momento nella televisione italiana ad avere in mano trasmissioni di informazione? "Sono tantissime, non sono mai state così tante: la Gruber, Lucia Annunziata, Mirta Merlino, Monica Giandotti, c'è una presenza femminile fortissima. E in questo momento la televisione com’è? Più libera o meno libera del passato? Basta il riequilibrio di genere per creare una tv più libera e meno conformista? Non ne sono così convinto. Sarebbe utile avere una spinta verso la libertà delle posizioni, quella creativa, scegliere i punti di vista più stravaganti e uscire dal politicamente corretto perché il politicamente corretto può essere la creazione di un nuovo conformismo.
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Puntare ai ruoli di potere della tv italiana
La soluzione, per Santoro, sembra essere unica e sola: arrivare ai luoghi di potere e farlo con maggiore incisività, senza questi compromessi sul numero di quote da sparpagliare nei vari programmi tv: "Farei una battaglia sul potere, andiamo a mettere le donne nei punti dove si decide che tipo di televisione fare. Lì voglio la parità di genere perché è lì che si potrebbe davvero sprigionare un’energia nuova".