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Marcello Foa: “Fabio Fazio ha un compenso molto elevato, sopra ogni valutazione su ascolti”

Dal Festival di Dogliani, il presidente Rai interviene sulla questione del compenso di Fazio e degli ascolti di Che tempo che fa, manifestando un allineamento con la posizione della Lega: “Gli ascolti non sono alti e la carica innovativa non è più quella di un tempo. Nella Rai del cambiamento, si pone un problema di opportunità”.
A cura di Valeria Morini
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Mentre la stagione televisiva sta per volgere al termine, il caso di Fabio Fazio è ancora al centro del dibattito pubblico. Dal Festival della Tv e dei nuovi media di Dogliani, è intervenuto sull'argomento il presidente della Rai Marcello Foa, che ha spiegato di condividere le perplessità di parte della politica italiana – in primis della Lega di Matteo Salvini – sul compenso del conduttore. Foa appare allineato con la classe governativa nei confronti di un programma "Che tempo che fa", che "non ha portato grandi ascolti a Rai1".

Il compenso è molto elevato, al di sopra di qualunque valutazione sugli ascolti. Nella Rai del cambiamento, rispettosa del canone pubblico, è chiaro che, per quanto vincolato da un contratto che l’azienda naturalmente deve rispettare, si pone un problema di opportunità.

Foa sul format Che tempo che fa

"Che tempo che fa va in onda dal 2003", ha continuato Foa,"È un format che non ha più quella carica innovativa che forse aveva all'inizio. Questo dovrebbe farci riflettere. È stata portata su Rai1 e gli indici di ascolto non sono aumentati. Questo induce a una riflessione dal punto di vista aziendale”. Il presidente Rai ha comunque affermato che la decisione sul programma sarà presa dall'Ad Fabrizio Salini: "Spetta all'amministratore delegato trovare risposte opportune a una questione che è sul tavolo da tanto tempo. Non gestisco io i palinsesti, non voglio entrare nel campo di Salini, è compito dell'ad". Lo stesso Salini ha spiegato che sul futuro di Fazio è in atto un processo di valutazione, e che la decisione in merito sarà annunciata alla presentazione dei palinsesti autunnali. Se il contratto vincolante del conduttore gli assicura una permanenza in Rai fino al 2021, non è escluso a questo punto che "Che tempo che fa" dalla prossima stagione torni su Rai3.

Salvini ha rifiutato l'invito di Fazio, la replica

Da mesi, Matteo Salvini è partito all'attacco contro Fazio, tanto da rifiutare di apparire come ospite in trasmissione. In una nota, la Lega ha rimarcato il concetto, spiegando di aver rifiutato l'invito per la puntata di domenica 5 maggio: "Stasera nessun esponente della Lega sarà ospite di Fabio Fazio. E non lo sarà finché non sarà tagliato il vergognoso stipendio milionario del fazioso conduttore". Fazio ha replicato manifestando rammarico per la decisione del partito e facendo peraltro riferimento, nonostante le polemiche, a una prossima stagione del programma:

Questa sera, come forse saprete, dopo Forza Italia avremmo dovuto ospitare La Lega, in particolare il Segretario Matteo Salvini a cui abbiamo ripetuto molte volte l’invito senza ottenere una risposta formale. Il Ministro però ha fatto sapere in numerosi interventi pubblici e durante i suoi comizi elettorali che non sarebbe intervenuto. Naturalmente mi dispiace perché, al di là della sua opinione su di me che non mi permetto in questa sede di discutere, sarebbe stato invece interessante consentire al pubblico di ‘Che tempo che fa’ di poter ascoltare le sue opinioni circa i temi dell’Europa, dei recenti tragici fatti di Napoli e naturalmente tutta l’attualità politica. La sua decisione è legittima e confido che ci sia un’occasione nella prossima stagione. Grazie e cominciamo.

Foa sul servizio da Predappio

Marcello Foa è intervenuto anche sullo scandalo del servizio sulla commemorazione fascista a Predappio: "È un evento ricorrente ogni anno che, in un'ottica regionale, va coperto giornalisticamente. Su un giornale vale 30-40 righe, in un telegiornale locale un servizio da 10-20 secondi. È una notizia piccola ma è una notizia. In questo caso c'è stato un eccesso di copertura, troppo spazio, una sproporzione. C'è stato un errore". Il presidente Rai ha infine sottolineato che “bisogna incrementare la presenza di giornalisti e opinionisti cattolici in Rai. La voce cattolica non ha abbastanza rappresentanza oggi nel mondo giornalistico Rai”.

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