“Lo spot di Lino Banfi con il suo “Porca putten*” è stato censurato”, poi la rettifica
UPDATE: Un comunicato di Tim chiarisce che in realtà lo spot non è stato censurato: "Non risulta nessun provvedimento del Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria o del Comitato Media e Minori e che pertanto non vi è stata nessuna censura. La diffusione degli spot previsti a supporto dell’offerta calcio sta proseguendo secondo quanto pianificato lo scorso luglio".
Alla fine non ce l'ha fatta lo spot di Lino Banfi che aveva riproposto in tv quel suo "Porca putten*", esclamazione iconica diventata uno dei simboli nostrani degli Europei 2020. Dopo la denuncia del MOIGE all'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato TV infatti lo spot è stato censurato. In onda, da ora in avanti, una versione tagliata dello spot, che ha per protagonista Oronzo Canà, protagonista del film cult L'allenatore nel pallone, che nel filmato inveiva contro l'antenna del suo appartamento. Da ora in poi si dovrà contenere.
La denuncia da parte del MOIGE
Il Movimento Italiano Genitori ha mal digerito quell'esclamazione, per quanto iconica, al contempo ritenuta volgare, non adatta al pubblico di minori che assistono al flusso pubblicitario della tv. "Sembra che affinché lo spettatore a casa non si annoi, sia necessario ravvivare l'interesse con qualcosa che possa scandalizzare o almeno catturare il pubblico", si legge nella nota del MOIGE. "Una soluzione antiquata e sulla lunga controproducente per le stesse aziende, associate a riferimenti trash nell'immaginario dei clienti, che consigliamo fortemente di non reiterare". E ancora: "In una TV già subissata da contenuti volgari e inadatti ai minori, non si sente davvero bisogno di un ulteriore dose di cattivo gusto e volgarità".
Lo slogan cinemtografico passato in prestito al calcio
E chi l’avrebbe detto che il “Porca putten*” di Lino Banfi sarebbe diventato i tormentone di Euro20. L’aveva presa in prestito Ciro Immobile, come esultanza per il gol durante Italia – Turchia, nella prima partita degli Europei e dopo di lui Insigne. Così lo stesso attore pugliese, onorato, ci aveva scherzato su: “Chiamatemi Lino di Mameli”. Una rivisitazione, in chiave calcistica, della celebre battuta de L’allenatore del Pallone con la quale il “mister” Oronzo Canà sottolineava il suo disappunto nei confronti di Speroni, attaccante che aveva una relazione con il presidente Borlotti e che sabotava Aristoteles affinché la Longoparda passasse in Serie B.