‘Live – Non è la D’Urso’ non raddoppia, al suo posto lo speciale del Tg5 sull’emergenza Coronavirus
Martedì 24 marzo, Canale5 lascerà spazio in prima serata allo Speciale Tg5 "È guerra totale, ma quando finirà?". Il programma, che tenterà di fare il punto sull'emergenza Coronavirus in Italia, sarà condotto da Cesara Buonamici e Luciano Onder. Inizialmente, per martedì 24 marzo, era stata annunciata una puntata di ‘Live – Non è la D'Urso‘.
Speciale Tg5 – È guerra totale, ma quando finirà?
Lo Speciale del Tg5 andrà in onda martedì 24 marzo alle ore 21:20. Fornirà agli spettatori il racconto della lotta contro il Coronavirus sia in Italia che nel resto del mondo. Inoltre, ci saranno collegamenti dall'Italia e da altre nazioni, per ascoltare le testimonianze di chi sta conducendo questa battaglia. Spazio anche al parere degli esperti, che forniranno un'analisi della situazione attuale e di ciò che potrebbe aspettarci sia dal punto di vista scientifico che da quello economico.
Live – Non è la D'Urso, l'annuncio di Barbara D'Urso
Inizialmente, Canale5 aveva annunciato l'intenzione di raddoppiare l'appuntamento con Live – Non è la D'Urso a partire da martedì 24 marzo. Nel corso della puntata del programma domenicale tenutasi domenica 22 marzo, però, Barbara D'Urso ha fatto un'importante precisazione. Ha fatto sapere che al momento, a causa dello scarso personale disponibile, non è possibile andare in onda anche di martedì:
"Devo confessarvi una cosa: man mano che passano i giorni, qui al centro di produzione di Milano, diventa sempre più complicato. Siamo sempre di meno, dobbiamo rinunciare anche a delle telecamere, ai cameraman, ai tecnici. Siamo davvero in pochi. Siamo meno del 30% di quelli che siamo in generale. Tutte le sere Mediaset garantisce una diretta su Rete4, quindi, le squadre e i tecnici sono quelli. Sono pochi. Per cui, non siamo in grado di garantire di essere dopodomani sera in onda. Lo saremo a breve. Man mano passano i giorni e qualcuno ritorna. Lo ripeto. Io sono a disposizione. Magari faremo il raddoppio, i tripli. Io sono qui e faccio quello che mi chiede l'azienda. Lo farò per voi, insieme a voi non questo martedì, probabilmente la settimana prossima. Vedremo. Dipende da quanti rimaniamo qua. Questa è la verità. Non volevamo nascondervi niente. Saremo qui in cinque o sei rispetto ai cento di prima, tutti protetti con la mascherina. Perché stando a lavoro si rischia. Saremo qui, con grande amore, ogni volta che l'azienda chiederà di esserci".
