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Opinioni

L’errore di spegnere l’intrattenimento in tv, ripetendo agli italiani che andrà tutto bene

Causa Coronavirus, via dalla tv tutto l’intrattenimento che regge le reti Rai e Mediaset. Stop a Ballando in partenza, ai preserali rodati come I Soliti Ignoti, via dai palinsesti Verissimo, Domenica Live e Chiambretti Cr4. Senza contare il blocco dei cooking show come La prova del cuoco e dei programmi del pomeriggio come Vieni da me e Detto fatto. La brusca interruzione di un diversivo necessario per convincersi che andrà tutto bene.
A cura di Eleonora D'Amore
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Causa Coronavirus, via dalla tv tutto l'intrattenimento che regge le reti Rai e Mediaset. Stop a Ballando in partenza, ai preserali rodati come I Soliti Ignoti, via dai palinsesti Verissimo, Domenica Live e Chiambretti Cr4. Senza contare il blocco dei cooking show come La prova del cuoco e dei programmi del pomeriggio come Vieni da me e Detto fatto. La brusca interruzione di un diversivo necessario per convincersi che andrà tutto bene.

Reggono, figli unici di un nucleo ormai disgregato, il Grande Fratello Vip di Alfonso Signorini, Amici di Maria De Filippi, altre due puntate di C'è posta per te e Avanti un altro. Puntate a riserva, che hanno consentito allo spettacolo di andare avanti e di non chiudersi in un'unica dimensione asfittica, tra notiziari e speciali su pandemie. L'informazione necessita di un'atmosfera adeguata, in termini di serietà e accoglienza, ma in questo modo si rischia di appiattire anche l'argomento principale, inciampando in improbabili tutorial per mascherine fatte con la carta da forno, decaloghi di sopravvivenza alla Bear Grylls e continue pubblicità progresso come promemoria contro il contagio.

Il rispetto di una tv spenta quando il vicino di casa è stato colpito da un lutto, la punizione espiatrice da anteporre alla condanna, una testa fasciata prima di rompersi. Si dice alle persone di stare a casa, di collaborare, di stringere i denti, che andrà tutto bene. Li si invita a sperimentarsi, a stare con le famiglie, a coltivare un hobby e, perché no, riscoprire delle passioni schiacciate dalla lista dei doveri. Gli si chiede leggerezza ma non gli si tiene la mano. Probabilmente anche perché la mancata digitalizzazione del mezzo televisivo, capace di reggere lo streaming della tv ma non la creazione ad hoc di una tv per lo streaming, tarpa le ali nell'incapacità di entrarci diversamente nelle case di questi benedetti italiani, laddove studi e squadre del piccolo schermo sono state smembrate per evitare assembramenti.

E se il mondo della musica si organizza sui social per concerti in streaming, presentazioni e momenti di puro intrattenimento con i fan, come il Jovahouseparty di Lorenzo Cherubini, quello della tv si chiude e rimanda il pubblico a rivedersi in tempi migliori. Tempi che richiedono un'attesa da ingannare e la capacità di mettere da parte un macigno senza sensi di colpa.

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Casertana di origine, napoletana di adozione. Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università L'Orientale di Napoli, sono Caposervizio dell'area spettacolo a Fanpage.it dal 2010, anno in cui il giornale è nato. Cinefila e appassionata di tv, nel tempo libero mi alleno a supportare un cognome impegnativo. 
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