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La volta in cui Lino Banfi perse la verginità: “A 18 anni in una casa chiusa con 3 donne”

Lino Banfi, ospite de “L’Arena” di Massimo Giletti, racconta la volta in cui perse la verginità: “Compivo 18 anni e andai in una casa chiusa a Napoli. Fu la mia iniziazione sessuale, mi fecero festa in tre”.
A cura di Stefania Rocco
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Lino Banfi è stato ospite di Massimo Giletti a “L’Arena”. Nel corso della lunga intervista organizzata anche per presentare la sua autobiografia, il celebre attore pugliese ha ricordato i suoi esordi, il periodo difficile in cui ancora non era famoso. Tantissimi sono i personaggi di fronte ai quali si è trovato durante il suo lungo cammino. Nel cuore porta un ricordo positivo di Silvio Berlusconi. Ricorda l’imprenditore televisivo più che il personaggio politico, un uomo che avrebbe sempre mostrato grande presenza di spirito:

Berlusconi aveva il vizietto di far vedere che non mangiava. Fingeva. Si sedeva a tavola senza piatto ma poi pizzicava dai piatti degli altri. Alla fine aveva mangiato, ma senza farlo vedere. Mi consigliò di fare un trapianto dei capelli ma io vidi quello che aveva fatto Boldi, tutto sparato, e gli dissi di no. Lo conobbi durante una serata. Lui non era ancora famoso. Si sentiva parlare di questo grande imprenditore. Se ne parlava talmente tanto che pensai fosse alto due metri, ma non lo avevo mai visto. Lo incontrai durante questa serata. Sedeva al piano e io pensai che fosse il pianista. Cantò una canzone in francese che conoscevo, glielo dissi e lui m’invitò a sedere con lui. Gli piaceva che lo prendessi in giro, che mi concentrassi sui suoi difetti fisici.

Banfi, che ha compiuto 80 anni quest’anno, ricorda anche un altro personaggio al quale è profondamente legato, Papa Bergoglio: “È nazionalpopolare, ho aspettato 4 ore per conoscerlo e mi sono preso un’insolazione. Disse che ero il nonno d’Italia, aveva visto qualcosa di me in televisione”.

Tra le risate di Giletti ricorda inoltre il giorno in cui perse la verginità:

A Napoli in una casa chiusa, fu la mia iniziazione sessuale. Ero stato in seminario per 5 anni, era l’11 luglio del 54 e io compivo 18 anni. Mi presentai in questa casa elegante. Mi aprì una donnina procace che stava pulendo. Mi chiese se avevo 18 anni, le mostrai la carta d’identità e vide che li compivo proprio quel giorno. Ero caruccio all’epoca, magro e carino. Mi fecero festa in due o tre. Fu una bella festa e non mi fecero manco pagare.

La povertà degli esordi: “Mi prendevano in giro”

Quando era ancora solo Pasquale Zagaria, pugliese povero in canna, Banfi non credeva che sarebbe diventato così famoso. Appassionato di cabaret, arrivò a Roma dalla Puglia insieme alla moglie e alla figlia Rosanna che aveva solo pochi mesi:

Volevo diventare chef di cucina, aiutavo i cuochi e riuscii a racimolare un po’ di soldi per andare a Roma a fare l’attore. Di sera facevo il cabaret, di giorno facevo il cameriere. La mattina andavo a Frascati e facevo vedere che sapevo servire, venivo da una buona scuola alberghiera. Arrivavo alle 7 a casa. C’era mia moglie e mia figlia Rosanna che aveva pochi mesi, Avevo una macchina da pochi soldi e con quella andavo a fare gli spettacoli.  Mi prendevano in giro per questo.

All’epoca, quando si esibiva in pugliese per intrattenere il pubblico, fu accolto con freddezza nell’ambiente dello spettacolo: “Su di me un certo snobismo. Guardavano i miei sketch di nascosto. Li perdono”. E quando gli si chiede se si ritirerà prima o dopo Francesco Totti, Banfi pensa alla morte ma sorride: “Totti ha dichiarato che smetterà l’anno prossimo e farà il dirigente. Io ho parlato con San Pietro e mi ha detto che ho altri 8 o 9 anni davanti. Lui deve campare altri 40/50 anni”.

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