105 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La storia di Chloe Facchini e la Tv “costretta” a fare i conti con la realtà

Il ritorno da Antonella Clerici della chef trans è l’ennesima testimonianza di come l’urgenza di una riflessione (o di una rivoluzione) sul nostro modo di pensare stia passando attraverso la televisione. È questo il filo rosso che lega Pio e Amedeo al caso Fedez, così come la vicenda Rula Jebreal a quella di Chloe Facchini.
A cura di Andrea Parrella
105 CONDIVISIONI
Immagine

Non può lasciare indifferenti la partecipazione di Chloe Facchini a È sempre mezzogiorno, il programma quotidiano di Antonella Clerici, in onda a orario di pranzo. Facchini era stata tra i volti de La Prova del Cuoco quando non era Chloe ma Riccardo, non avendo ancora affrontato il processo di transizione. “Ho iniziato la transizione due anni fa – aveva detto in un post su Instagram di qualche giorno fa – Sin da piccolo mi sono sempre sentito una bambina e sono fiera di avere accanto a me un uomo che mi ha supportato e sopportato”.

La chef ha scelto di cambiare sesso

Il coming out di Chloe Facchini aveva generato grande attenzione sulla sua storia, al punto da spingere Antonella Clerici a invitarla in studio per parlare di cucina, ma prima di tutto dare risalto alla sua vicenda di donna trans. Su Rai1, a mezzogiorno. Coordinate importanti, perché fondamentali per ricordarci a chi si rivolge la televisione del mattino.

Che la storia di Facchini approdi in uno spazio in cui a guardare la Tv è principalmente un pubblico di adulti e anziani, immortala un altro pezzo importante del momento storico che la televisione sta vivendo, rappresentando in pieno, e in una forma amplificata, una crisi culturale che minaccia di attaccare le fondamenta del nostro comune modo di sentire e pensare, mettendo in discussione certezze che si ritenevano intoccabili. Il dato curioso, ma non casuale, è che tutti i casi televisivi delle ultime settimane sono innescati da input esterni alla televisione.

Il filo rosso che lega Rula Jebreal e Chloe Facchini

È dai social che si innesca la polemica e il dibattito sullo sketch di Pio e Amedeo, sono Twitter e Instagram i megafoni della telefonata Fedez-Rai del Concertone del Primo Maggio, è dalla rete che nasce il polverone sollevato da Rula Jebreal che ha travolto Propaganda Live. Ed è dopo il detonatore Instagram di Chloe Facchini a precedere il suo ritorno in Tv. I social restano per la Tv un termometro essenziale per avvertire le pulsioni socio-culturali, ma sono sempre di più i casi in cui la febbre deborda prima che si faccia in tempo a misurarla.

Poi è vero che la televisione non esce sempre malconcia dallo scontro con tutto ciò che è web. Antonella Clerici mostra saggezza e tempismo nell'intercettare la storia di Chloe Facchini (raccogliendo meritati elogi), così come Pio e Amedeo escono probabilmente rafforzati dall'effetto polarizzante della polemica che li ha riguardati. Non si può dire lo stesso per il gruppo di lavoro di Zoro/Diego Bianchi, che rischia un contraccolpo forte in termini di credibilità; né per la Rai, che dalla vicenda Fedez sembra esserne uscita a pezzi.

La Tv si salverà o crollerà su se stessa?

Senza voler scomodare l'anzianità dei mezzi di comunicazione, è evidente come la Tv, intesa come modello culturale, si trovi oggi "costretta" a fare i conti con una realtà ancora emergente, ma sempre più affermata, che non è più disposta a trattarla con reverenza e ossequiosità in quanto fonte unica. Quella stessa realtà che si identifica nelle battaglie per il ddl Zan, per la parità dei sessi prima di tutto in termini di rappresentazione, o perché la presenza in Tv di Chloe Facchini e di chiunque abbia fatto la sua stessa scelta, smetta di essere una notizia.

105 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views