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La parola al cantautore Francesco Guccini a Quello che (non) ho

Guccini prova a definire il cantautore, ovvero se stesso. Un duro compito che affronta con la giusta dose d’ironia che rende la sua partecipazione apprezzabile.
A cura di Laura Balbi
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Guccini prova a definire il cantautore, ovvero se stesso. Un duro compito che affronta con la giusta dose d'ironia che rende la sua partecipazione apprezzabile

Era uno degli ospiti più attesi della seconda puntata di Quello che (non) ho, Francesco Guccini. La parola che porta con se è cantautore. Uno dei cantautori per eccellenza prova a definire un’etichetta che si porta addosso da tutta una vita; e racconta: “Fino a qualche tempo fa c’era il maestro di musica che componeva la melodia, non era un trascrittore, ma andava ad orecchio. Poi la melodia veniva trasferita al paroliere. Infine fatta la canzone veniva trovato un o una cantante.” Guccini racconta che solo alla fine degli anni ’50 un gruppo di giovani hanno fatto questa cosa strana, di scrivere e cantare le proprie canzoni. Solo allora i giornalisti li hanno etichettati con il nome di cantautore. Vicino all’intenzione di voler fare dell’ironia Guccini spiega che il cantautore è un ibrido, non si sa bene cosa sia. Ha validità o no? E’ una domanda troppo ampia per trovare una risposta e Guccini si rifà a un curioso esempio: i romani non conoscendo il termine giraffa, avevano visto un corpo altro, somigliante al cammello, ma con il mantello di un leopardo. Lo chiamarono cammellopardo. Ecco chi è il cantautore, un cammellopardo.

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