La Champions League su Amazon con i volti di DAZN, Sky e Rai è già una mezza rivoluzione
Con l'arrivo di Amazon nel mercato dei diritti Tv per il calcio, l'Italia fa un passo significativo verso una nuova fruizione di questo sport. DAZN ha acquisito i diritti della Serie A in esclusiva per il prossimo triennio, mentre la piattaforma costola dell'impero di Jeff Bezos si è accaparrata il pacchetto per la trasmissione di 17 incontri della Champions League, nonché della Supercoppa Europea.
La squadra di Amazon per la Champions
La presentazione della squadra di Amazon Prima Video è avvenuta nel corso della conferenza stampa del 5 agosto, durante la quale una cosa, prima di tutte, è balzata all'occhio. Diversi rappresentanti della compagine che racconterà la Champions League su Amazon Prime Video hanno accordi con altri competitor del settore. Basti pensare a Marco Cattaneo e Massimo Ambrosini, da poco passati da Sky a DAZN, insieme a Federico Balzaretti che continuerà a far parte di quella stessa squadra. E ancora Claudio Marchisio e Luca Toni, reduci dal racconto di Euro 2020 in Rai e Sandro Piccinini, telecronista della Champions per Amazon che nell'ultima stagione era diventato commentatore per Sky. Discorso differente sembra essere quello di Giulia Mizzoni, ha lasciato DAZN alcune settimane fa, e di Alessia Tarquinio, ex Sky che riparte da Amazon.
"Non potevamo chiedere l'esclusiva"
Un mercato frammentato, quello dei diritti Tv del calcio, che porta a uno scenario altrettanto balcanizzato per quel che riguarda i volti che racconteranno il calcio per i vari attori del mercato. Ma il rapporto di esclusiva, lo dice lo stesso direttore Marco Foroni (ex DAZN) rispondendo a Fanpage.it, non era qualcosa che interessava Prime Video, dove evidentemente l'idea che un professionista commenti la Serie A alla domenica per DAZN e la Champions al mercoledì per Amazon non è penalizzante:
Pensiamo che sia un valore aggiunto, vuol dire che sono professionisti apprezzati in altre realtà, amati e riconosciuti dal pubblico, che avremo in esclusiva su Prime Video per la Champions League. Abbiamo 17 partite nel corso di tutta la stagione, sarebbe stato complesso chiedere a un professionista, soprattutto se già affermato, di avere un rapporto solo con noi.
Poi Foroni conclude così: "Non crediamo che sia penalizzante, Prime vuole essere la casa dei talenti per quel che riguarda l'offerta di contenuti di intrattenimento e vale anche per lo sport". Alla domanda interviene anche Sandro Piccinini, che preserverà anche il rapporto con Sky e che non vede conflittualità: "Non è penalizzante, per il telespettatore e per il professionista, che può avere un diverso tipo di visibilità. L'importante è che ci sia l'esclusività del prodotto Champions".
Il caso diverso di Pierluigi Pardo e Mediaset
Se da un lato è prematuro sbandierare il concetto di rivoluzione per un'offerta calcistica di cui non conosciamo ancora le caratteristiche e il tono di voce, la filosofia adottata da Amazon è già di per sé sintomatica di un cambio radicale di rotta e prospettiva in questo mondo. Il confronto più semplice si può fare con quanto sta accadendo in questi giorni a Pierluigi Pardo, diviso tra DAZN e Mediaset che però ha deciso di fargli causa, rivendicando con lui un rapporto di esclusiva. L'impressione è che quella di Amazon sia invece una strategia protesa a creare un nuovo cartello e dare una spallata, proprio insieme a DAZN con cui condivide alcuni volti di punta, all'oligopolio sul calcio che Sky, Mediaset e Rai hanno imposto negli ultimi anni. Sarà il cavallo giusto?