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La ‘belva’ Francesca Fagnani è incontenibile

A metà tra la chirurgica Franca Leosini e la barbarica Daria Bignardi, la giornalista e conduttrice Francesca Fagnani è una belva da palcoscenico che sta reinventando il modo di fare interviste prediligendo un approccio meno compiacente. I personaggi famosi si sottopongono a ciò che sembra un lungo interrogatorio, a tratti pentendosi di averlo accettato, come lo spettatore a casa, che vede i graffi sui led wall e non si accorge di trovarsi a fare conti con la sua stessa vulnerabilità.
A cura di Eleonora D'Amore
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A metà tra la chirurgica Franca Leosini e la barbarica Daria Bignardi, la giornalista e conduttrice Francesca Fagnani è una belva da palcoscenico che sta reinventando il modo di fare interviste prediligendo un approccio meno compiacente. I personaggi famosi si sottopongono a ciò che sembra un lungo interrogatorio, a tratti pentendosi di averlo accettato, pungolati dal sorriso della giornalista che ha la stessa attitudine a leccare le ferite che ad riaprirne o generarne di nuove.

L'evidenza della riuscita di questa operazione risale a quando il format era ospitato dal canale NOVE e aveva attirato i consensi dei più diffidenti. Ora è diventata una certezza della Tv di Stato: Rai2 in seconda serata vola con il 5.2% per una media di 648.000 spettatori, consolidando così l'idea che la migrazione da Discovery fosse più di una semplice buona intuizione. Francesca Fagnani è una scelta per la rete ‘giovane' e anche questo non è un caso, vista la forte corrispondenza con i dati. Suo è un trending topic fisso nel tardo serale del venerdì, sua la capacità di portare l'hashtag Belve nella rosa dei più commentati, suoi, della Fagnani e della rete, i meriti di aver scelto nomi più pop per le interviste, che non stagnassero nei soliti ambienti.

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Sarebbe semplice circoscrivere nell'aggressività o nella sfrontatezza del rapporto uno a uno, con evidente vantaggio dell'ospitante sull'ospitato, le chiavi di volta di questo successo, ma sarebbe riduttivo. Vivisezionare qualcosa che funziona è molto complesso, soprattutto quando a funzionare appaiono principalmente due aspetti difficili da verbalizzare: gli occhi vitrei e il sorriso famelico della conduttrice. Alla luce della forte preparazione e della capacità di spaziare da un argomento all'altro con una velocità che nemmeno Usain Bolt alle prime staffette, il linguaggio non verbale è qualcosa nella quale si resta invischiati senza possibilità di scampo. La stretta vicinanza fisica degli interlocutori acuisce la morsa e spinge il ritmo oltre la staccionata degli impossibili non detti.

Non c'è domanda che non si possa fare, non c'è risposta che non si possa dare. Belve è questo, un programma in cui la liceità dell'azione viene trasmessa come valore quando puntualmente è la vera gabbia di chi sale su quello sgabello e ne sottovaluta la posizione. Come lo spettatore a casa, che vede i graffi sui led wall e non si accorge di trovarsi a fare conti con la sua stessa vulnerabilità.

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Casertana di origine, napoletana di adozione. Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università L'Orientale di Napoli, sono Caposervizio dell'area spettacolo a Fanpage.it dal 2010, anno in cui il giornale è nato. Cinefila e appassionata di tv, nel tempo libero mi alleno a supportare un cognome impegnativo. 
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