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Opinioni

L’onore tradito di Calogero, C’è Posta per Te e quell’amore per il sud di un secolo fa

Il programma della De Filippi mostra l’ennesima storia siciliana in cui un padre rifiuta di perdonare sua figlia che, avendo avuto una relazione con un uomo sposato, ha violato il suo onore. Perché “C’è posta per te” si concentra, così spesso, su un ritratto del sud dai valori così antiquati?
A cura di Andrea Parrella
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La storia di Calogero e sua figlia Marinella, andata in onda nella seconda puntata di C'è Posta per Te, è un paradigma delle vicende "sbrogliate" da Maria De Filippi. E soprattutto, sembra il modello di una certa idea dell'Italia del sud su cui il programma si sofferma con una certa ricorrenza.

La storia di Calogero e Marinella

In breve, Marinella, che è siciliana di Licata, è scappata dalla casa doveva viveva con lui e il fratello dopo che il padre fosse venuto a conoscenza del fatto che lei aveva una relazione con un uomo sposato, finita poco tempo dopo. Lei non ha però mai smesso di cercare il genitore, attraverso messaggi e lettere: lui non ha mai risposto, eccetto che in un'unica telefonata in cui le ha detto che l'avrebbe perdonata solo se avesse ucciso l'amante, che "gli aveva tolto l'onore". Alla fine, viste le circostanze, la simpatia per la De Filippi di Calogero e la presenza del pubblico, Calogero ha deciso di aprire la busta, ma il suo abbraccio non è parso esattamente convinto.

Le reazioni, tra indignazione e derisione

Manco a dirlo, sui social, dove il programma è commentatissimo, si è scatenata un'immediata reazione indignata, soprattutto in relazione al concetto dell'onore violato e tradito, del delitto che avrebbe dovuto compensare il peccato e di una mentalità che evoca atmosfere apartenenti ad un altro secolo. E il pubblico sembra aver assorbito in qualche modo questa impostazione narrativa. Ironia a parte, questo commento ad una "storia del nord" andata in onda a C'è Posta per Te sembra centrare il punto:

Sgomberiamo subito il campo da sospetti: storie come quelle di Calogero al sud esistono, o meglio nessuno mette in discussione la veridicità di quelle raccontate a C'è Posta per Te, ma si riscontra una certa recidività a selezionare, tra le tante, proprio storie che privilegino una narrazione del profondo sud Italia come lontanissimo da quello che potremmo immaginare di una regione di un paese industrializzato, che fa parte del G8, nel 21esimo secolo.

Ma il sud Italia è veramente questo?

Non c'è dubbio che la rappresentazione di questo genere di storie sia di più facile presa sul pubblico, perché deriso da chi al sud non ci vive e ragione di imbarazzo per chi il meridione lo conosce, essendoci nato. Eppure questo ritratto folkloristico del Mezzogiorno a C'è Posta per te, ai limiti di una rappresentazione del siciliano con la coppola e la lupara, a volte risulta una stucchevole forzatura e pare, giustappunto, fuori dal mondo.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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