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L’Egitto contro ‘Tom e Jerry’: “Incita alla violenza e all’estremismo in Medio Oriente”

Incredibile attacco contro la simpatica serie animata di Hanna e Barbera. Parla Salah Abdel Sadek, capo del Servizio informazione di Stato in Egitto, che se la prende anche con i videogiochi: “Mostrano la violenza in un modo divertente, rendendola normale e comprensibile”.
A cura di Valeria Morini
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L'eterno dibattito sul supposto legame tra la violenza in televisione e quella nel mondo reale si arricchisce di un inatteso capitolo, che tiene banco in Egitto, nazione non esattamente nota per la libertà dei media. A finire sotto accusa, sorprendentemente, non sono i film di Quentin Tarantino o gli horror splatter, bensì "Tom & Jerry". Proprio l'adorabile cartone animato con protagonisti il gatto e il topo più celebri della storia televisiva sarebbe tutt'altro che innocuo, bensì potenzialmente pericoloso e collegato alla violenza e all'estremismo in Medio Oriente.

Lo ha sostenuto Salah Abdel Sadek, capo del Servizio informazione di Stato dell'Egitto (SIS), durante un incontro all'Università del Cairo. Gli inseguimenti presenti negli episodi di "Tom & Jerry", secondo il funzionario, "mostrano la violenza in un modo divertente e inviano il messaggio che, ‘sì, posso colpirlo' e ‘posso farlo esplodere' senza problemi, producendo l'idea che tutto questo sia naturale", come riporta il sito Egyptianstreets. "Youm7", altro portale egiziano, ha poi pubblicato un articolo che elenca "Cinque accuse contro Tom & Jerry in Egitto", nelle quali la serie animata è accusata di spingere i ragazzi a fumare, bere e rubare.

Criticati anche i videogiochi: "Rendono normale la violenza"

Salah Abdel Sadek se l'è inoltre presa anche con i videogiochi (un'accusa, per la verità, decisamente diffusa anche in Occidente), dal momento che "Sta diventando normale per i giovani passare molte ore giocando a videogame in cui si uccide e si sparge sangue". Secondo il numero uno del SIS, i ragazzi sarebbero così spinti "a ricorrere alla violenza, che considerano sempre più normale e comprensibile".

Insomma, anni di colonialismo, guerre, dittature e estremismo islamico probabilmente finanziato da alcuni governi mediorientali sarebbero in fondo meno dannosi del troppo vivace cartoon creato nel lontano 1940 da Hanna e Barbera. È vero che le longeve avventure del micio e del topolino hanno prodotto spesso episodi discutibili come il tentato suicidio di di Tom e Jerry, censurato in Italia. Tuttavia, tale accanimento contro l'esilarante serie animata, in cui botte e martellate sono sempre state evidentemente parodistiche, farebbe ridere. Se non fosse che, considerato il caso di Giulio Regeni (e di tantissimi cittadini egiziani uccisi o scomparsi), in realtà c'è decisamente da piangere.

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