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Festival di Sanremo 2020

Ivan Cottini: “Sanremo? Un travaglio. Dopo aver aspettato a digiuno per ore, ho preteso di parlare”

Ivan Cottini è stato tra i protagonisti della serata finale del Festival di Sanremo 2020. Il trentaseienne che affronta la sclerosi multipla danzando, si è raccontato in un’intervista rilasciata a Fanpage.it. Ha dichiarato che l’esperienza sanremese, seppure bellissima, è stata “un travaglio”. Inoltre, ha commentato la gaffe di Amadeus che lo ha presentato come malato di SLA e ha rimarcato l’affetto che prova per Eleonora Daniele, Carolyn Smith e Milly Carlucci: “Con loro farei una cosa a quattro”.
A cura di Daniela Seclì
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Ivan Cottini è tra gli ospiti che hanno caratterizzato la serata finale del Festival di Sanremo 2020. Il trentaseienne sfida la sclerosi multipla danzando. Quando Amadeus ha visto il video di una sua esibizione con la ballerina Bianca Maria Berardi, non ha avuto dubbi. Li ha voluti sul palco dell'Ariston. Sebbene il ballerino sia contento di aver presenziato a un evento tanto importante, non sono mancati i problemi, legati soprattutto alle sue condizioni di salute e all'eccessivo protrarsi della serata. L'esibizione di Cottini era prevista dopo mezzanotte, ma è salito sul palco solo alle 2. Il ballerino era esausto dopo ore di digiuno (non mangia mai prima di un'esibizione per via di problemi allo stomaco, ndr). Intervistato da Fanpage.it, Cottini ha parlato dell'esperienza sanremese, della gaffe di Amadeus che lo ha presentato come malato di SLA e dell'affetto che prova per Eleonora Daniele, Carolyn Smith e Milly Carlucci: "Con loro farei una cosa a quattro".

Ivan, partiamo dal principio, hai percepito un cachet per partecipare al Festival di Sanremo 2020?

No, non ho mai preso un euro per ciò che faccio. La Rai è stata chiara. Mi hanno pagato un rimborso, l'albergo e da mangiare. Non ho ricevuto un cachet. Lo sapevamo e abbiamo comunque deciso di farlo. Noi portiamo un messaggio. I messaggi vanno portati senza un ritorno economico. Gesù non portava messaggi sotto pagamento (ride, ndr). La danza è la mia passione, non è un lavoro. Se iniziassi a fare le cose con una retribuzione, il mio messaggio perderebbe forza.

Inizialmente quando era prevista la tua esibizione?

L'esibizione era prevista per venerdì 7. Due giorni prima dell'inizio del Festival abbiamo saputo che ci avrebbero spostato al sabato. Siamo partiti da Urbino e arrivati a Sanremo venerdì, dopo sette ore di macchina. È stato il viaggio più lungo da me affrontato da quando sto male. Ho diversi problemi e un viaggio così lungo per me è traumatico.

A che ora avresti dovuto esibirti?

Eravamo in scaletta dopo mezzanotte, però nessuno andava a pensare che sarei salito sul palco alle 2. Ricordo che Vittorio Grigolo era incazzato nero. Da quello che ho sentito, voleva andare via. Ce la siamo presa tutti, ho visto musi talmente lunghi.

Immagino non sia stato facile attendere tanto a lungo…

È stato un travaglio. Siamo arrivati a teatro che non erano le 6 e ci siamo esibiti alle 2, siamo stati otto, nove ore in camerino.

Cosa ha implicato per te, il fatto che l'attesa si sia protratta così a lungo?

Con il tipo di danza che faccio, che mi butto a terra, rotolo, ho problemi sia alla vescica che di stomaco. Quindi faccio tutto a digiuno, senza neanche bere. Sono arrivato a secco. Dopo, poi, assumo antidolorifici perché con l'esibizione mi provoco dei traumi. Per questo ci sono contrasti con la mia famiglia…

Non sono contenti di ciò che fai?

Sono contrari. Ogni volta che decido di danzare so che mi farò male. Casco a peso morto, mi sbatto a destra e a sinistra. Sono pieno di abrasioni. Poi è mia madre che, poverina, nei giorni a seguire è dietro a me per tappare i buchi. Lei mi dice: ‘Hai già una vita limitata, perché vuoi limitarti ancora di più? Chi te lo fa fare?'.

Tua madre ha assistito alla tua esibizione a Sanremo?

Sì, sì quello sì. Mi è dispiaciuto che mia figlia non abbia retto fino alle 2.

Hai fatto presente agli organizzatori che le tue condizioni di salute non ti permettevano di attendere fino alle 2?

Sinceramente non ho voluto rompere le scatole. Già per me era un grande traguardo essere lì. Loro sapevano delle mie esigenze anche sul cibo, sapevano tutto. Io non voglio fare polemica, voglio essere considerato un artista come tutti gli altri. Alla fine, lo schiaffo l'ho dato io con il 75% di share.

Come hai accolto questo risultato?

Sono contento. Spero si capisca che la gente vuole vedere in televisione storie che scaldano il cuore e non i soliti personaggi strapagati per fare audience.

Amadeus ti ha presentato come "un giovane uomo che combatte la sua lotta contro la SLA"…

È sbagliato, ho la Sclerosi Multipla non la SLA. Sono due cose completamente diverse. Hanno decorsi e sviluppi imparagonabili. Con la produzione ho sempre parlato di Sclerosi Multipla, ma hanno scritto SLA sul gobbo. Poi la gente viene a giudicare me.

Cosa ti dicono?

Mi dicono: ‘Tu ti spacci per malato di SLA per fare vittimismo'. La gente si attacca a tutto. Per farti capire, poco fa una signora mi ha accusato di aver fatto del vittimismo presentandomi sul palco di Sanremo con una sedia a rotelle vecchia.

Come ti spieghi tanta cattiveria?

C'è tanta rabbia e tanta invidia. Io ho sempre fatto tutt'altro che la vittima in televisione. Come ti avevo già raccontato, ho ricevuto lettere di minacce, ma bisogna scegliere come vivere. Anche se sono malato, ho scelto di sorridere e fare quello che mi pare. Non mi faccio vincolare dalla malattia e questo dà molto fastidio.

Tornando a Sanremo, ho notato che non ti hanno concesso che pochi secondi per parlare.

Io ho fatto come a scuola. Ho alzato il braccio e ho preteso il microfono. Se avessi solo ballato, non sarebbe arrivato il mio messaggio. Per questo ho chiesto il microfono. Mi hanno fatto aspettare 9 ore, 30 secondi per dire due parole sul messaggio che porto li pretendo.

Ripetiamo il tuo messaggio.

La diversità è bellezza, sia per la società che per la televisione. Quando la televisione farà passare la diversità per normalità, quando vedremo un opinionista disabile, un assistente di studio autistico, un ballerino in sedia a rotelle, quando tutto questo sembrerà normale, abbatteremo i muri del bullismo, del pregiudizio, delle discriminazioni sociali e le persone disabili verranno inserite nel mondo.

Dopo Sanremo, Amadeus si è fatto sentire?

Io credo che Amadeus ora abbia tanto bisogno di dormire. Ieri gli ho mandato un videomessaggio per ringraziarlo dell'opportunità che mi ha dato e vediamo se mi risponde.

Dal palco dell'Ariston, poi hai ringraziato Eleonora Daniele…

Ho tante persone nel cuore. Eleonora Daniele, Milly Carlucci e Carolyn Smith sono le tre donne con cui farei una cosa a quattro. Le amo tutte e tre. Questo scrivilo a caratteri cubitali: ‘Ivan vuole fare una cosa a quattro con voi perché vi ama'.

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