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Il Collegio 5

Intervista a Nicolò Robbiano: chi è l’alunno de Il Collegio 4

Arriva Il Collegio 4 su Rai 2 e Fanpage ripropone per il secondo anno la rubrica “La stessa intervista a tutti i ragazzi de Il Collegio 4”. Per questo abbiamo fatto una serie di domande identiche a tutti i ragazzi teletrasportati nel 1982, tra cui Nicolò Robbiano, aspirante musicista che si è fatto subito notare in queste settimane.
A cura di Andrea Parrella
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È arrivato Il Collegio 4, tra i programmi più attesi di questa stagione televisiva dopo l'enorme successo di pubblico della terza stagione, quando il docu-reality prodotto da Magnolia-Banijay per Rai2 ha definitivamente conquistato i telespettatori, distinguendosi soprattutto per il coinvolgimento del pubblico più giovane. La quarta stagione de Il Collegio vede gli alunni teletrasportati in un istituto del 1982, ambientato nel Collegio Convitto di Celana di Caprino Bergamasco (provincia di Bergamo).

Per capire meglio cosa pensano e come pensano i ragazzi protagonisti de Il Collegio 4, Fanpage.it ha ripetuto l'esperimento della scorsa stagione di fare a tutti i giovani protagonisti le stesse domande, per capire chi siano fuori dalle mura dell'istituto, quali siano i loro desideri, le aspirazioni e le sensazioni relative a questa esperienza. A rispondere alle nostre domande è Nicolò Robbiano.

Chi è Nicolò Robbiano

Età: 15

Provenienza: Quattordio (AL)

Scuola: 2° anno Liceo Linguistico

Sguardo vispo e sorriso ammaliante, Nicolò racconta con disinvoltura di amori e tecniche di seduzione. Risulta bello e furbetto, ma anche intelligente e responsabile. Frequenta il Liceo Linguistico e ha la media dell’8. Da grande vorrebbe lavorare nella musica e ha già iniziato a muovere i primi passi come DJ. Ha un fratello maggiore con cui si contende le ragazze. Incredibilmente, ha alle spalle episodi di bullismo, che ha superato imparando ad accettare sè stesso.

Instagram: @nicolorobbiano

Tik Tok: Nicolò non pare avere ancora un profilo su Tik Tok

Nicolò Robbiano si racconta a Fanpage.it

Avviso ai naviganti: non ce ne sarebbe stato bisogno, ma è giusto precisare che per realizzare questa intervista nessuna risposta è stata maltrattata, filtrata o ritoccata, perché la scrittura racconta di una persona molto più di quanto riesca a fare una foto su Instagram.

Allora Nicolò, raccontaci la cosa che più ti ha sconvolto della scuola del passato e quella che ti piacerebbe ritrovare nella scuola di oggi.

Della scuola del passato mi hanno sconvolto le tantissime regole che venivano imposte. Oggi noi studenti ci lamentiamo molto della nostra "libertà" limitata dalla scuola e dai professori, ma in realtà anni fa era decisamente peggio. La cosa che vorrei ritornasse nelle scuole di oggi invece è l'unione che legava i ragazzi, portare tutti la stessa divisa può essere stressante ma ci rende tutti uguali. Questa è una cosa che manca oggi purtroppo, abbiamo tutti caratteri diversi ma siamo tutti uguali e questa è una cosa che emerge molto indossando le divise.

Con chi hai legato di più al collegio? E chi invece, non ti andava proprio a genio

In collegio ho fatto amicizia con tutti in tempi diversi. Fin da subito ho legato con Gianni, Alex, Vincenzo… Verso la fine ho legato davvero molto con George, siamo diventati quasi fratelli. Con le ragazze invece ho legato molto con Sara, Claudia, pur essendo cane e gatto, Mariana e Asia.

Prova scritta di sintesi: dicci chi sei utilizzando non più di 80 parole (puoi anche sforare, ma senza esagerare).

Sono Nicolò, molti mi chiamano Nico, ma pochi mi conoscono davvero. Sono sicuro di me e l'autostima è all'ordine del giorno, anche se in passato non era così, me la sono costruita con il tempo. Sono un ragazzo solare, sempre sorridente, e mi reputo anche simpatico. A volte però sono molto selettivo, soprattutto con le persone che voglio conoscere, prima di instaurare qualsiasi rapporto valuto molto il loro comportamento. Amo la musica, la reputo un'arma ed una alleata. Sono un bravo ragazzo, intelligente, maturo e responsabile, ma con chi mi fa un torto o mi insulta,
è finita, il mio carattere cambia completamente, nessuno mi mette i piedi in testa.

Il programma ha dato grande popolarità ai protagonisti dello scorso anno e promette di fare lo stesso anche quest’anno. Pensi a un futuro nel mondo dello spettacolo o vuoi fare altro da grande?

Da grande il mio sogno più grande sarebbe diventare un dj di fama internazionale, così da lavorare facendo ciò che amo e aiutare la mia famiglia attraverso la mia passione. Nonostante ciò mi piace molto il mondo dello spettacolo e ho sempre voluto stare al centro dell'attenzione, quindi se in futuro riceverò qualche offerta non esiterò un attimo a ritornare sul piccolo schermo, oppure chissà anche sbarcare sul grande schermo.

Qual è il commento più bello che hai letto su di te in queste settimane? Pensi che il pubblico abbia capito chi sei?

Il commento più bello che ho letto finora è stato quello di una ragazza, della mia stessa età, che mi ha detto "anche se non ci conosciamo mi è bastato vederti un attimo per capire quanto buono tu sia". Questo messaggio mi ha veramente colpito il cuore perché significa che alle persone sono arrivato (seppur non ancora comparso molto all'interno della puntata). Arrivare alle persone significa essere capaci di trasmettere qualcosa, ed io voglio trasmettere tanti pensieri positivi, un tempo io non avevo nessuno che mi motivasse, ora io sarò quello che motiverà chi ne ha bisogno ora.

Avevi mai visto il collegio prima di far parte del programma?

Si, avevo già visto il programma prima di farne parte ed è stato proprio questo a farmi venire voglia di provarci, perché non l'ho mai guardato come un programma irraggiungibile, ma anzi un programma aperto a tutti i ragazzi, e io ce l'ho fatta.

Guardi molta o poca televisione? Quali programmi ti piacciono?

Non guardo molto la televisione, molti programmi mi sembrano privi di significato, per fortuna ci sono anche programmi educativi. Da piccolo ho sempre guardato documentari sui canali scientifici che spiegavano dalle cose più stupide alle più intelligenti, questo perché sono curioso e mi è sempre interessato imparare a cavarmela in diversi ambiti. Amo anche i programmi che trattano di musica, ma anche alcuna fiction o serie tv non sono per niente male!

Che idea ti sei fatta dei professori? Chi era il tuo preferito?

I professori del 1982 sono severi, molto di più dei professori di oggi, ma alcuni sanno davvero come insegnare. Il mio preferito, anche se è strano dirlo perché è uno dei professori più esigenti, è stato il prof Maggi, come insegna lui non insegna nessuno. È un uomo che sa farti appassionare agli argomentiche spiega e sa aprirti gli occhi su moltissimi avvenimenti e circostanze.Vorrei che anche nella scuola che frequento oggi ci fossero più professori come lui.

 Molti dall’esterno si chiedono quanto siamo naturali i vostri comportamenti. Pensi che le telecamere ti abbiano condizionato.

No, tutto ciò che è ripreso è dato dalla natura di ognuno di noi. Io soprattutto ho sempre voluto avere gli occhi addosso per mostrare la mia persona ed il mio comportamento e le telecamere mi hanno dato l'opportunità di farlo, assumere un comportamento falso che non rispecchia la tua vera persona non avrebbe per niente avuto senso, la gente capisce quanto si è spontanei e quando invece no.

Alla fine cosa ti resta di questi anni Ottanta?

Di questi anni 80 mi resta tanta nostalgia. In quegli anni ho conosciuto dei ragazzi degni di essere chiamati amici e ho vissuto un'esperienza degna di essere definita UNICA. Gli anni 80 mi hanno cambiato, anzi mi hanno migliorato e mi hanno fatto capire che al mondo non tutti sono cattivi, anche se le cose spesso possono andare male, ci sarà sempre del bene, basta solo aprirsi un po' di più al mondo e tutto arriverà.

Ultima, senza spoiler: il momento più difficile e il tuo ricordo più bello di questa esperienza in Collegio?

Partiamo dalle cose positive, il mio ricordo più bello è stato quando, per una determinata occasione che prossimamente vedrete, tutti noi ci siamo abbracciati, in quel momento ho sentito la vera unione che lega un gruppo di amici, non mi era mai successo finora e questa sensazione me la porterò in cuore per moltissimo tempo. Purtroppo però le esperienze più belle non durano molto: è scontato dire che il momento più brutto è stato separarmi dai miei compagni, con i quali ho vissuto un intero mese, e separarmi dai bellissimi anni ’80 ai quali mi sono abituato e che ho imparato ad amare, anche più del presente.

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