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Il servizio di Anni 20 è propaganda contro l’Europa: la lottizzazione della Rai è un problema?

L’alimentazione a base di insetti, il vino annacquato, il piano vaccini e il coprifuoco, le nuove tasse, il ddl Zan e l’esaltazione dell’esempio britannico. Il servizio di Antonio Rapisarda per “Anni 20” è stato un propulsore di sentimenti anti-europei e ha riaperto il problema della Rai lottizzata dai partiti.
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L'alimentazione a base di insetti, il vino annacquato, il piano vaccini e il coprifuoco, le nuove tasse, il ddl Zan e l'esaltazione dell'esempio britannico. Il servizio di Antonio Rapisarda per "Anni 20" è il tema del giorno. Su Twitter non si parla d'altro da quasi ventiquattro ore e le reazioni del mondo politico non sono mancate. Non sorprende perché in due minuti il collega passa da un tema all'altro senza alcun filo d'unione che non sia il "delirio regolatore dell'Europa". Non si tratta semplicemente di fake news, ma di esagerazioni contro-propagandistiche, un servizio che unisce capra e cavoli, o letteralmente insetti e vino, solo per creare il messaggio chiaro e semplice che a causa dell'Europa "da queste parti continuiamo ad ascoltare i consigli sbagliati".

Tantissime le inesattezze, una su tutte: la dealcolizzazione del vino. È una misura tuttora ipotizzata che non sarebbe comunque automatica, ma che tuttalpiù può essere recepita liberamente dagli stati membri e che – a ogni modo – aprirebbe uno scenario completamente nuovo (e laterale) al mercato enologico classico. Più possibilità quindi e, tradotto per quelli che già si strappano le vesti: sì, il vino ve lo potete continuà a comprare con l'alcol dentro. Più chiaro di così! Nel servizio si passa appunto da un argomento all'altro come la gestione del piano vaccinale da parte dell'Europa e il fatto che siamo ancora costretti al coprifuoco mentre – guarda caso – la Gran Bretagna brinda dopo aver sconfitto il virus; passano le immagini di Boris Johnson al pub con la birra in mano che fa tanto Di Maio e i Cinque stelle quando dal balcone dichiaravano di aver abolito la povertà (ma ve li ricordate? Che tempi!). Sul recovery fund, poi, il servizio paventa nuove tasse calate dall'alto e un ddl Zan "in scala continentale". Anche qui, l'idea di unire recovery fund e la legge che tutela la discriminazione – che è tuttora bloccata al Senato, non sembra essere molto corretta e, soprattutto, imparziale.

Nella lottizzazione politica, Rai2 è sempre storicamente stata quella con un taglio creativo e comunque propenso all'innovazione. La riforma storica del 1975 assegnò l'influenza della seconda rete del servizio pubblico al Partito Socialista mantenendo saldamente la Democrazia Cristiana al "comando" di Rai1. Rai3 era quella storicamente affidata alla sinistra, all'epoca rappresentata dal Partito Comunista Italiano. Non fingiamo di soprenderci, quindi, del tono di determinati servizi e di determinati programmi, allo stesso modo per quello che è successo con Fedez.

Il problema è politico. Questa Rai è figlia di una maggioranza larga, anzi larghissima, e le sfere di influenza sulle tre reti non sono così nette come all'epoca. A leggere le dichiarazioni odierne dei politici non si fa fatica a capire quale sia l'influenza politica di Rai2, anche un fesso se ne accorge: Lega (e Fratelli d'Italia alle spalle). La questione che dovrebbe stare a cuore è, ripeto, politica e civile. La Brexit è cominciata anche così: proprio con questi servizi propagandistici scellerati. Come se ne esce? Privatizzare la Rai? Complesso. Proprio come cambiare una parte della maggioranza di questo Paese che promuove questi toni e queste idee.

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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