Il ‘mea culpa’ televisivo di Francesco Facchinetti

E' stata un'annata televisiva da dimenticare per Francesco Facchinetti e, dopo tanto silenzio ed operoso lavoro dietro le quinte tra progetti twitter ed altre situazioni estemporanee, in un'intervista al Corriere della Sera (curioso perché con Pippo Pelo su Radio Kiss Kiss conduce una trasmissione dal titolo "I Corrieri della Sera") rivela i suoi peccati televisivi e, stazione dopo stazione, la via crucis è completa. Si parte con il flop di Star Academy, un tonfo pauroso, uno stop senza precedenti:

A me è dispiaciuto più per le cento persone che non hanno lavorato più da un momento all'altro.

Un indotto che si è fermato, le pagine Facebook ufficiali dei concorrenti in gara rivelavano, giorno dopo giorno, di sentirsi sempre più allo sbando. La chiusura anticipata dello show fece piombare Francesco nell'occhio del ciclone per un po' di tempo, con le dichiarazioni di Simona Ventura a gettare benzina sul fuoco che generarono un fluente botta e risposta, proprio via social, con Facchinetti che le dedicò una vera e propria lettera-fiume. Adesso però, al Corriere della Sera, fa dietrofront:

E' stato un botta e risposta un po' spiacevole, doveva restare privato. Le voglio bene e credo lei a me. Non ci siamo sentiti più e mi dispiace. Mi sono pentito.

Autore de La Scimmia. Intanto rivela di aver partecipato alla scrittura del nuovo reality dedicato alla maturità in onda su Italia 1: i casting sono partiti e speriamo che lo show, questa volta, vada bene. Poi due parole su X Factor, molto dignitose e sincere:

Non sarei mai stato in grado di condurlo. Non ha niente a che vedere con l’altro: è impeccabile, fedele all’originale. E con una conduzione istituzionale che non sarei stato in grado di garantire.

Appare rigenerato Francesco Facchinetti, dopo un lungo periodo dove ha preso solo schiaffi dall'Auditel, adesso lascia trasparire dalle sue parole di avere, sì, ancora forti i segni della delusione, ma di essere pronto a ripartire alla grande. Glielo auguriamo e lo teniamo d'occhio, non vorremmo mai dedicargli editoriali stile "dove c'è il Capitano, c'è flop".