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Il film Netflix sul Gesù gay è blasfemo, il tribunale brasiliano ordina la rimozione

È la storia di Gesù in chiave provocatoria, raccontata come una commedia omosessuale. Giudicato blasfemo, il film aveva suscitato polemiche e petizioni da parte del mondo cattolico brasiliano e il 24 dicembre la sede degli autori Porta dos Fundos è stata presa di mira da un attacco di bombe molotov. Per questo, un uomo è ricercato dalle autorità, ma potrebbe chiedere esilio politico in Russia. Ora, la giustizia brasiliana ha stabilito che il film dovrà essere rimosso da Netflix.
A cura di Giulia Turco
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Lo sbarco della pellicola su Netflix aveva scatenato una polemica non indifferente in Brasile, tanto da spingere persino Eduardo Bolsonaro, figlio del presidente, a lanciare una petizione perché venisse rimossa. Una produzione a dir poco provocatoria, giudicata blasfema, quella di "A Primeira Tentação de Cristo" (la prima tentazione di Cristo) della compagnia Porta dos Fundos, che scardina i capisaldi della tradizione cristiana raccontando la storia di Gesù come una commedia omosessuale. Ora, un giudice brasiliano ha stabilito che il film dovrà sparire dalla piattaforma.

La trama del film

La trama del film Primeira Tentação de Cristo, affronta in modo fantasioso e ironico la storia di Gesù. Dopo aver trascorso 40 giorni nel deserto, infatti, Gesù torna a casa. Ad attenderlo ci sono Maria e Giuseppe che hanno organizzato una festa per lui. I genitori hanno un'importante rivelazione da fargli. Gli dicono, infatti, che è stato adottato da Giuseppe e che il suo vero padre è Dio. Anche Gesù, però, ha qualcosa da dire ai genitori. È gay ed è fidanzato con lo spumeggiante Orlando. Inoltre, non ha alcuna intenzione di adempiere alla missione affidatagli da Dio, ossia quella di diffondere la sua parola nel mondo. Preferisce starsene alla larga da eccessive responsabilità.

Le motivazioni della sentenza contro la produzione Netflix

A sostegno della sentenza che ordina di rimuovere da Netflix il film sul Gesù omosessuale, il giudice carioca Benedicto Abicair ha spiegato che "il diritto alla libertà di espressione, scritta e artistica non è assoluto" e che essendo i social network "incontrollabili",  anche utenti minori possono facilmente avere accesso ad un contenuto ritenuto non adatto. Se inizialmente il tribunale aveva rifiutato di censurare lo show, ora il giudice ha stabilito che il film urta "l'onore di milioni di cattolici", dando seguito alla petizione che l'organizzazione Chiesa cattolica in Brasile aveva lanciato.

L'attentato alla sede dei Porta dos Fundos

Messo in rete il 3 dicembre, il lungometraggio aveva suscitato sdegno e dato vita ad un'ondata di polemiche sfociate persino in un attentato da parte del Comando de Insurgência Popular Nacionalista, vicino al movimento integralista cattolico brasiliano. Non è stato di certo un caso che proprio la vigilia di Natale il gruppo abbia colpito la sede del collettivo di videomaker dei Porta dos Fundos a Rio de Janeiro, utilizzando bombe molotov. Il 7 gennaio le autorità brasiliane hanno trasmesso la richiesta di arresto per Eduardo Fazi, l'unico attentatore a viso scoperto, che è fuggito in Russia. In un'intervista a Projeto Colabora l'uomo ha detto che potrebbe chiedere asilo politico nel paese di Putin.

Il messaggio di Paulo Coelho

Il caso aveva attirato l'attenzione dello scrittore brasiliano Paolo Coelho, che tramite Twitter aveva invitato la popolazione a non trascurare il fenomeno, parlando senza mezzi termini di terrorismo:

Attenzione! Se i terroristi che hanno attaccato Porta dos Fundos non vengono immediatamente puniti, si spingerà il Paese verso un conflitto di proporzioni gigantesche.

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