Il Collegio 3, Youssef Komeiha: “All’inizio era difficile esprimere proprie idee con le telecamere”
Una delle rivelazioni di questa stagione televisiva è "Il Collegio 3", il factual-reality di Rai2 giunto alla sua terza edizione. Dopo le prime due stagioni di rodaggio, il programma sembra essere riuscito ad infrangere gli argini del suo pubblico di riferimento. Il Realizzato da Rai2 in collaborazione con Magnolia – Banijay Group, "Il Collegio" ha il merito di aver riavvicinato alla Tv un pubblico giovane tradizionalmente lontano dalle reti generaliste.
La chiave vera del programma è il cast di studenti teletrasportati in un collegio del 1968. Per capirli meglio non potevamo fare altro che provare a scoprire qualcosa in più su di loro. Per questo, abbiamo inviato le stesse domande a tutti i ragazzi del Collegio, nel tentativo di approfondire la loro esperienza e comprendere chi siano fuori dalle mura dell'istituto, quale sia il loro rapporto con la scuola di ieri e di oggi, cosa guardino in televisione (ammesso che la guardino).
Chi è Youssef Komeiha
Youssef Komeiha ha 16 anni, vive a Napoli. Figlio di papà libanese e mamma italiana, a cui è profondamente attaccato, ha un fratello gemello decisamente più timido di lui. Confessa di avere una storia d’amore altalenante che procede da tre anni. Le cause a cui si sente più vicino sono quelle contro il bullismo e la violenza sulle donne. Non ce ne sarebbe stato bisogno, ma è giusto precisare che per questa intervista nessuna risposta è stata maltrattata, filtrata o ritoccata, perché la scrittura racconta di una persona molto più di quanto riesca a fare una foto su Instagram.
Youssef, raccontaci la cosa che più ti ha sconvolto della scuola del passato e quella che ti piacerebbe ritrovare nella scuola di oggi.
La cosa che più mi ha sconvolto nella scuola del passato è il rispetto che i professori esigono dagli alunni, cosa che nelle scuole di oggi non c’è, perché molti ragazzi rispondono ai professori arrivando a volte anche all’uso delle mani.
Con chi hai legato di più in Collegio? E chi, invece, non ti andava proprio a genio?
In collegio ho legato molto con Giulia Mannucci, Matias Caviglia, Cora e Marilú Fazzini, Gabriele De Chiara e Michael Gambuzza per me loro sono come dei fratelli! Molte volte non mi andava proprio a genio Elia Gumiero perché sapeva tutto lui.
Prova scritta di sintesi: dicci chi sei utilizzando non più di 80 parole (puoi anche sforare, ma senza esagerare).
Sono un ragazzo solare, rido sempre e cerco di trovare sempre la parte positiva delle cose. Mi piace stare insieme ai miei amici e andare a ballare con loro. Sono un tipo molto determinato perché non mi fermo al primo ostacolo e sono testardo perché quando decido di avere ragione nessuno mi fa cambiare idea. Amo molto stare sui social e intrattenere le persone che mi seguono trasmettendogli messaggi positivi. Inoltre amo anche fare foto e modificare video.
Il programma vi sta dando grande popolarità, avete migliaia di follower su Instagram. Pensi a un futuro nel mondo dello spettacolo o vuoi fare altro da grande?
Da grande vorrei tanto entrare nel mondo del cinema, mi piacerebbe girare film oppure girare serie TV e fiction.
Qual è il commento più bello che hai letto su di te in queste settimane? Pensi che il pubblico abbia capito chi sei?
Il commento più bello che ho letto su di me in queste settimane è stato: "Tutti gli altri maschi che fanno i porci “guardiamo tranquillamente” “portatemi dell’ossigeno” e poi arriva Youssef, “le ragazze con queste gonne sono stupende”. Ecco questo si chiama essere uomo, non come fate voi, imparate da lui". Penso che il pubblico abbia capito che persona sono e mi apprezza per come sono.
Avevi mai visto Il Collegio prima di far parte del programma?
Si, avevo visto entrambe le due stagioni e mi ero appassionato tantissimo.
Guardi molta o poca televisione? Quali programmi ti piacciono?
Dipende da cosa c’è in TV. I programmi che mi piacciono di più sono: GFVIP, Temptation Island, L’isola dei famosi e Uomini e donne.
Che idea ti sei fatto dei professori? Chi era il tuo preferito?
I professori sono molto severi però allo stesso tempo sono dolci. Il mio preferito è il professor Carnevale (arte) perché mi ha fatto conoscere veramente l’arte.
Molti dall'esterno si chiedono quanto fossero naturali i vostri comportamenti. Pensi che le telecamere ti abbiano condizionato?
I nostri comportamenti erano naturali al 100%. Rifarei l’esperienza senza telecamere, perché all’inizio è stato difficile esprimere le proprie idee con una telecamera puntata addosso.
Alla fine cosa ti resta di questo 1968?
Di questo 1968 mi resta il vero senso di amicizia.
Ultima, senza spoiler: il momento più difficile e il tuo ricordo più bello di questa esperienza in Collegio.
Il momento più difficile per me è stato quando ho dovuto lasciare il mio telefono e tutto il mangiare che mi ero portato, mentre il momento più bello è stato durante l’autogestione perché ho visto il vero GRUPPO dove non c’erano litigi.