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Il Collegio 5

Il Collegio 3, Riccardo Tosi: “Dissi che a un programma così non avrei mai partecipato. E invece…”

Per la rubrica “la stessa intervista a tutti i ragazzi de Il Collegio 3”, è la volta di Riccardo Tosi, 17 anni di Verona e tra i ragazzi più brillanti scolasticamente parlando di questa edizione del programma. La sua passione per la politica si denota dall’impegno nel Consiglio Provinciale Studentesco e dalle discussioni che racconta di avere con suo padre, uomo dagli ideali conservatori, con il quale battibecca in merito ai temi sociali e culturali di maggiore attualità.
A cura di Andrea Parrella
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Una delle rivelazioni di questa stagione televisiva è "Il Collegio 3", il factual-reality di Rai2 giunto alla sua terza edizione. Dopo le prime due stagioni di rodaggio, il programma sembra essere riuscito ad infrangere gli argini del suo pubblico di riferimento. Il Realizzato da Rai2 in collaborazione con Magnolia – Banijay Group, "Il Collegio" ha il merito di aver riavvicinato alla Tv un pubblico giovane tradizionalmente lontano dalle reti generaliste.

La chiave vera del programma è il cast di studenti teletrasportati in un collegio del 1968. Per capirli meglio non potevamo fare altro che provare a scoprire qualcosa in più su di loro. Per questo, abbiamo inviato le stesse domande a tutti i ragazzi del Collegio, nel tentativo di approfondire la loro esperienza e comprendere chi siano fuori dalle mura dell'istituto, quale sia il loro rapporto con la scuola di ieri e di oggi, cosa guardino in televisione (ammesso che la guardino).

Chi è Riccardo Tosi

Riccardo Tosi, è uno degli studenti più brillanti della terza edizione de Il Collegio e non a caso è stato nominato il migliore tra gli allievi maschi dopo gli esami per il diploma finale. Età 17 anni, originario di Verona, studia relazioni internazionali e marketing. Ha una passione pura per la politica: fa parte della giunta del Consiglio Provinciale Studentesco ed è un attivista di una associazione studentesca e sindacale. Impegno politico che suo padre, poliziotto e di idee conservatrici, non vede molto di buon occhio, cosa che porta a non pochi contrasti tra i due in materia di temi di attualità, come l’immigrazione in Italia. Il suo impegno politico potrebbe portarlo ad avere qualche problema con la scuola, visto che l'attività nel Consiglio Provinciale Studentesco lo obbliga a numerose assenze, che potrebbero comportare alcuni debiti. Non ce ne sarebbe stato bisogno, ma è giusto precisare che nel redigere questa intervista, come tutte le altre ai ragazzi de Il Collegio, nessuna risposta è stata maltrattata, filtrata o ritoccata, perché la scrittura racconta di una persona molto più di quanto riesca a fare una foto su Instagram.

Raccontaci la cosa che più ti ha sconvolto/a della scuola del passato e quella che ti piacerebbe ritrovare nella scuola di oggi.

Mi ha sconvolto molto la rigidità dei professori, il non poter dire sempre la propria opinione, per un ragazzo come me è, oserei dire, fondamentale. Cosa mi piacerebbe ritrovare? Devo essere sincero? Nulla! Io sono più̀ propenso a una “scuola alternativa”, dove non ci sia solo il professore che spiega, ma dove lo studente si metta in prima persona a fare lezione e dove il ragazzo possa sperimentare quello che sta studiando…

Con chi hai legato di più in Collegio? E chi, invece, non ti andava proprio a genio?

Ho legato moltissimo con William, Elia, Ginevra, Esteban e Jennifer. Mi sono ritrovato moltissimo con Nicole in quanto siamo molto simili come carattere e abbiamo molti ideali in comune. Usciti dal collegio, fortunatamente, mi sono avvicinato anche a Noemi. Solo una persona non mi andava proprio a genio: Matias; siamo troppo distanti come ideali e obiettivi.

Prova scritta di sintesi: dicci chi sei utilizzando non più̀ di 80 parole (puoi anche sforare, ma senza esagerare).

Ahhh… il dono della sintesi non mi appartiene. Sono un ragazzo solare e molto emotivo. Mi definirei un vulcano di idee, i miei amici lo sanno fin troppo bene… ogni giorno gli scrivo proponendo un progetto nuovo… spesso, però, non lo porto a termine, perché̀ ne inizio uno che, in quel momento, mi ispira di più̀. Poi… non so cosa dire… come mi definireste voi?

Il programma vi sta dando grande popolarità̀, avete migliaia di follower su Instagram. Pensi a un futuro nel mondo dello spettacolo o vuoi fare altro da grande?

Ahia… ogni volta che mi fanno questa domanda non so mai cosa rispondere… una parte di me dice che potrebbe essere la mia strada ma, l'altra mi blocca. Nessuno sa cosa il futuro ha in serbo per noi. Ovviamente, mi sono portato avanti, è sempre importante avere un piano B… mi piacerebbe diventare un programmatore/web designer.

Qual è il commento più bello che hai letto su di te in queste settimane? Pensi che il pubblico abbia capito chi sei?

Identificare il commento migliore è impossibile, ogni commento per me è bello, anche quello che, per alcuni, potrebbe sembrare offensivo, perché mi fa capire che dietro a quel cellulare c'è una persona che mi segue e che mi pensa. Fortunatamente i miei follower hanno capito a pieno che persona sono e gli ideali che voglio trasmettere.

Avevi mai visto Il Collegio prima di far parte del programma?

Sì… e posso confessarvi un segreto? L'anno scorso, mentre lo guardavo, a mia nonna dissi: ”Ad un programma così io non parteciperei mai… troppa dura la vita la dentro, non penso che riuscirei a resistere”. E alla fine? Ci sono andato e sono arrivato alla fine con molta soddisfazione.

Guardi molta o poca televisione? Quali programmi ti piacciono?

La televisione mi piace guardarla la sera prima di andare a letto, durante il giorno preferisco YouTube. Mi piacciono molto i reality… l'anno prossimo andiamo a Pechino Express? Mi va bene anche l'Isola del Famosi! Hahahaha

Che idea ti sei fatto dei professori? Chi era il tuo preferito?

I professori sono dei miti… io non sarei riuscito a restare calmo come loro. Il mio professore preferito? Lo erano tutti! In modo particolare la Petolicchio, sarà perché mi piace la materia?

Molti dall'esterno si chiedono quanto fossero naturali i vostri comportamenti. Pensi che le telecamere ti abbiano condizionato/a?

Ho cercato di rimanere sempre me stesso, anche se a volte mi sono trattenuto per non dire la frase sbagliata o che venisse fraintesa.

Alla fine cosa ti resta di questo 1968?

Il 1968 mi ha cambiato e mi ha aiutato a capirmi. Mi restano sicuramente molti nuovi amici in giro per l'italia e un modo di approcciarmi alle cose diversamente. Prima di quest'esperienza non avrei mai mangiato il cervello fritto, più per una questione psicologica… e invece? Ho scoperto che mi piace.

Ultima, senza spoiler: il momento più difficile e il tuo ricordo più bello di questa esperienza in Collegio.

Il momento più difficile, se così si può definire, è stato quando “una persona” (di cui non farò il nome) ha lasciato il Collegio… più che altro mi dispiaceva, percheé non ero riuscito a far(la/lo) rimanere, penso che se fosse rimast(o/a) si sarebbe divertit(o/a) moltissimo. Il ricordo più bello invece l'amicizia che si è creata con alcuni ragazzi, quelli più speciali e veri, senza maschere o secondi fini.

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