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I 10 chef italiani più ricchi: al terzo posto Antonino Cannavacciuolo, quarto Carlo Cracco

Pambianco Strategie d’Impresa ha stilato la classifica dei 10 chef italiani più ricchi basandosi sul fatturato registrato nel 2017. Al primo posto i fratelli Cerea. Un ottimo terzo posto per Antonino Cannavacciuolo con un incasso di 9,9 milioni di euro. Si classifica quarto Carlo Cracco. Ecco la classifica completa.
A cura di Daniela Seclì
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Pambianco Strategie d’Impresa, basandosi sui fatturati annui registrati nel 2017, ha stilato la classifica degli chef italiani più ricchi. Al primo posto i fratelli Cerea con un incasso di 17,9 milioni di euro e una crescita complessiva annua del 3,5%. Al terzo posto Antonino Cannavacciuolo. Carlo Cracco, invece, si classifica quarto. Ecco la classifica completa.

La classifica dei 10 chef italiani più ricchi

1 – Fratelli Cerea. A posizionarsi al primo posto grazie a un fatturato di 17,9 milioni di euro e una crescita complessiva annua del 3,5% è la famiglia Cerea che oltre al ristorante possiede diverse attività ristorative anche all'estero. Di loro proprietà anche un relais, un'azienda di catering e una pasticceria. I guadagni scaturiscono anche da libri, consulenze e scuole di cucina.

2 – Fratelli Alajmo. Con 13,4 milioni di fatturato e una crescita vicina al 18%, Massimiliano e Raffaele Alajmo si guadagnano il secondo posto. Il fatturato è dovuto alle diverse attività a Milano e a Venezia. I fratelli Alajmo, inoltre, lavorano anche all'estero precisamente a Parigi. A contribuire all'incasso, infine, i libri pubblicati.

3 – Antonino Cannavacciuolo. Sul podio anche Antonino Cannavacciuolo con 9,9 milioni di euro e una crescita del 25%. Complice del fatturato, la società Capri fondata insieme alla moglie Cinzia Primatesta. Anche in questo caso oltre alle attività ristorative non mancano libri e programmi televisivi come ‘Cucine da incubo' e ‘Masterchef'.

4 – Carlo Cracco. Con 8,1 milioni di euro e una crescita dell’11,6%, Carlo Cracco conquista il quarto posto. Basta accendere la tv per comprendere da dove scaturisca parte del fatturato: spot, partecipazione a programmi televisivi ma anche consulenze e numerose attività ristorative. Aver perso una stella Michelin non sembra averlo danneggiato.

5 – Enrico Bartolini. Già top performer del 2017, Enrico Bartolini si è guadagnato il quinto posto con un fatturato di 6,1 milioni di euro e una crescita del 30%. Lo chef ha aperto diverse attività in Italia, da Venezia a Bergamo. Classe 1979, originario di Castelmartini, il suo motto è: "L'amore per la vita è anche voglia di mangiarla".

6 – Giancarlo Perbellini. Lo chef Giancarlo Perbellini si classifica al sesto posto con un patrimonio di 5,3 milioni di euro e una crescita pari a quella dello scorso anno. Comunque un ottimo risultato. Il fatturato scaturisce dal suo ristorante a Verona, dal suo hotel, oltre che dall'attività di direttore del ristorante stellato del JW Marriot di Venezia e de ‘La Locanda' di Hong Kong.

7 – Massimo Bottura. Al settimo posto si qualifica Massimo Bottura. Nel 2016 ha realizzato un fatturato di 5 milioni di euro che è rimasto stabile da allora. Nel 2016 è risultato al primo posto della classifica dei 50 Best Restaurant e dunque è stato considerato il migliore chef del mondo. Nel 2017 è scivolato al secondo posto, riconquistando la prima posizione quest'anno.

8 – Andrea Berton. Lo chef Andrea Berton si classifica all'ottavo posto con un patrimonio di 5,1 milioni di euro. Gestisce numerose attività di ristorazione a Milano. Classe 1970, si è formato nei migliori ristoranti del mondo. Ama presentare piatti moderni, valorizzando gli ingredienti di base e introducendo allo stesso tempo, ingredienti meno conosciuti.

9 – Niko Romito. Con 4,6 milioni di euro e una crescita del 10,5%, Niko Romito si classifica al nono posto. Lo chef non solo gestisce con la sorella un ristorante a Castel di Sangro in Abruzzo, ma si occupa anche di curare il menù di alcune prestigiose attività ristorative. Inoltre, gestisce una scuola di formazione.

10 – Famiglia Iaccarino. Chiude la classifica la famiglia Iaccarino con un fatturato di 2,5 milioni di euro per una crescita di 2,8% nell’ultimo anno. Gli Iaccarino non solo gestiscono un'attività ristorativa ma forniscono anche consulenze e, tramite la società di famiglia, si occupano di aziende agricole e strutture ricettive.

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