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Hazzard a rischio censura, la difesa di Bo e Luke: “Il Generale Lee non è simbolo di razzismo”

Finisce sotto accusa la mitica serie, per via della bandiera confederata sfoggiata sull’iconica Dodge Charger R/T che porta il nome del comandante delle truppe sudiste nella guerra civile. Gli attori John Schneider e Tom Wopat e il creatore Gy Waldron intervengono in difesa: “L’auto non simboleggia lo schiavismo. Questo politicamente corretto ci sta sfuggendo di mano”.
A cura di Valeria Morini
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Nell'ondata di revisionismo culturale un po' discutibile seguito alle giustissime rivendicazioni del movimento anti-razzista Black Lives Matter è a rischio anche la mitica serie televisiva "Hazzard", cult degli anni 80 conosciuta anche come "The Dukes of Hazzard" (il titolo originale) che vedeva protagonisti gli inseparabili e avventurosi cugini Bo e Luke Duke. La serie, negli Usa, potrebbe sparire presto dalla piattaforma IMDb TV (legata ad Amazon Prime Video) ed è al centro di un'intensa discussione. In sua difesa, sono però intervenuti gli attori protagonisti.

Perché Hazzard è sotto accusa, c'entra il Generale Lee

"Hazzard" è sotto accusa un po' come è capitato a "Via col vento", rimosso da Hbo Max e poi ricollocato con alcuni video di spiegazione. Se il film con Vivien Leigh è più contestabile per via di una rappresentazione deviata dello schiavismo, entrambi peccano di una visione romantica, nostalgica ed edulcorata del Sud degli Usa, la cui economia fu basata sul lavoro degli schiavi sino al 1865 e che è rimasto fortemente segregazionista sino a pochi decenni orsono. Nella serie CBS, in onda anche in Italia con grandissimo successo, l'elemento più discutibile è anche quello più iconico: la leggendaria Dodge Charger R/T arancione del 1969 detta "Generale Lee", capace di voli e mille acrobazie. L'auto guidata dai Duke prende il nome del comandante in capo delle truppe sudiste nella guerra civile, Robert E. Lee, e sul tetto sfoggia persino la bandiera confederata degli Stati del Sud. La produzione del modellino con la bandiera venne interrotta nel 2015, dopo la strage di Charleston commessa da un giovane razzista che assassinò 9 afroamericani in una chiesa e sfoggiava abitualmente lo stendardo confederato.

La difesa del cast di Hazzard

In un'intervista a The Hollywood Reporter, hanno detto la loro gli attori John Schneider e Tom Wopat: erano rispettivamente Bo e Luke Duke. "Non ho mai incontrato un afroamericano che avesse problemi riguardo all'auto. Questo politicamente corretto ci sta sfuggendo di mano", ha sostenuto Schneider, noto anche per il ruolo di Jonathan Kent in "Smallville". Più diplomatico Wopat: “La situazione nel Paese è ovviamente cambiata negli ultimi 40 anni. Mi sento fortunato a vivere in un'epoca in cui possiamo affrontare alcune delle ingiustizie del passato. L'auto però è innocente". Schneider ha sottolineato che "Hazzard" era una serie per famiglie, indipendente da discorsi sulla razza:  "Era una forza unificante. Le mamme, le nonne, tutti volevano guardarlo insieme. Chi può beneficiare di questa divisione?". L'87enne Gy Waldron, creatore della serie, ha spiegato di essere cresciuto vedendo nella bandiera confederata un simbolo dell'orgoglio del Sud e non un emblema del razzismo di soldati che volevano mantenere la schiavitù:

I miei antenati hanno combattuto in entrambe le fazioni della guerra civile e hanno onorato sia la bandiera americana che quella confederata. Nessuno ha mai collegato la bandiera confederata alla schiavitù. Faceva semplicemente parte della nostra cultura del Sud.

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