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Giusy Versace sulle critiche per La Domenica Sportiva: “Se non vi piaccio cambiate canale”

Il debutto della vincitrice di Ballando con le stelle come conduttrice a La domenica sportiva è stato sommerso da un mare di critiche. A chi la definisce “inetta” e “incompetente in fatto di calcio”, lei risponde così: “La rete non cercava un’esperta, ma un’atleta. Ho l’occasione di parlare anche di sport paralimpici e poi, parliamoci chiaro, i nomi dei calciatori sono tutti impronunciabili”.
A cura di Valeria Morini
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Dopo la vittoria a "Ballando con le stelle", la carriera di Giusy Versace è ormai sempre più focalizzata sulla tv e la conduzione della "Domenica Sportiva" su Raidue rappresenta la consacrazione  definitiva dell'atleta paralimpica (in mezzo, c'è stata anche l'esperienza come presentatrice di "Alive"). A due settimane dal suo debutto al fianco di Alessandro Antinelli, però, la Versace deve fare i conti con numerose critiche. C'è chi la ritiene poco competente in fatto di calcio e chi l'ha definita addirittura "inetta" e "imbarazzante". Al polverone sollevato, Giusy risponde così, nel corso della trasmissione radiofonica "TeleFatti – La tv in radio" (in onda domani alle ore 20 su Antenna Radio Esse).

Ho alzato sin da subito le mani ammettendo di non essere ferrata sul calcio. La rete non cercava una giornalista, ma una sportiva che potesse dare un valore aggiunto alla trasmissione. L'obiettivo era quello di dare un'impronta diversa a La domenica sportiva: più dinamica, giovane e moderna. E penso che ci siamo riusciti. È chiaro che il cuore della trasmissione resta il calcio, ma per me è un'opportunità poter parlare anche di sport paralimpici. È un'occasione per lanciare messaggi e dare forza agli altri.

Giusy Versace: "Mi criticano da sempre, per il mio cognome o il mio handicap"

L'approdo in tv è stato "un caso", come racconta Giusy, che sembra prendere le critiche con molta filosofia. Le polemiche sembrano ormai far parte del suo bagaglio quotidiano, spiega la Versace, già spesso presa di mira per il suo cognome ingombrante o accusata addirittura di sfruttare il suo handicap fisico (è priva delle gambe dal 2005).

Le critiche le ho sempre messe in conto. Vivo con un cognome che ha sempre fatto chiacchierare. Anche a Ballando le critiche non sono mancate. C'era chi diceva che io volessi ostentare il mio handicap. E c'era chi diceva che fossi lì solo grazie al mio cognome. La gente non capisce che a me non frega niente di far televisione tanto per farla. Io ho già il mio lavoro, i miei interessi, la mia vita. La televisione è capitata per caso, mi hanno proposto alcuni progetti e ho pensato che sarebbe stato bello condividere la mia vita per, magari, dare forza agli altri. Io non stavo morendo dalla voglia di partecipare a Ballando con le stelle e, ora, non stavo scalpitando per vedere la mia faccia a La domenica sportiva. Io ci rido sopra quando mi consigliano un corso di dizione. Se piaccio bene, altrimenti cambieranno canale. Non mi interessa. Le urla? Io urlo sempre nella vita, mia mamma mi rimprovera sempre. Sono fatta così, sono un'adrenalinica, esuberante. Da me nessuno si deve aspettare troppo tecnicismo. Studio, cerco di tirare fuori delle chicche, cerco di sapere qualcosa in più sugli allenatori. È anche vero che il pubblico si è diviso su di me: ci sono i patiti di calcio che non hanno pietà e ti massacrano ma ci sono anche quelli che cercano di darti tempo. È come stare a scuola, l'anno è lungo ed il primo giorno di scuola è difficile capire chi sono i ragazzi più bravi. I voti si cominciano a dare dopo il primo trimestre.

E a chi le rimprovera di sbagliare i nomi dei calciatori, replica ironicamente:

Io ho sempre di sapere poco di calcio, ma prima di perdere le gambe io non sapevo nulla di atletica e mai avrei pensato di innamorarmi di questo mondo. Magari mi innamoro pure del calcio… Comunque, parliamoci chiaro, i calciatori hanno tutti nomi impronunciabili. Voi riuscite a dirli tutti?

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