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Festival di Sanremo 2021

Giovanna Botteri a Sanremo 2021: “Sono uguale a Naomi Campbell, per questo mi hanno chiamata”

“Non so cantare però sono uguale a Naomi Campbell, per questo mi hanno chiamato”, così Giovanna Botteri rompe il ghiaccio, commentando la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2021. Sarà all’Ariston voluta dal conduttore e direttore artistico Amadeus. E precisa: “Credo che mi abbiano chiamato per raccontare di come, dalla Cina, io abbia vissuto l’inizio della pandemia”.
A cura di Stefania Rocco
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Giovanna Botteri sarà a Sanremo2021. Voluta dal conduttore e direttore artistico Amadeus, calcherà il palco dell’Ariston per ricordare l’inizio della pandemia in Cina, dove si trovava lo scorso anno quando il Covid cominciò la sua inarrestabile corsa nel mondo. Raggiunta da Adnkronos, la giornalista e corrispondente Rai scherza per rompere il ghiaccio: “Non so cantare però sono uguale a Naomi Campbell, per questo mi hanno chiamato”.

Giovanna Botteri racconterà la pandemia a Sanremo

Scherzi a parte”, ha aggiunto Giovanna Botteri commentando la partecipazione a Sanremo, “io non so fare niente, se non fare il mio lavoro. Quindi credo che mi abbiano chiamato per raccontare di come, dalla Cina, io abbia vissuto l'inizio della pandemia. L'anno scorso, mentre in Italia andava in onda Sanremo, in Cina eravamo già da un mese in lockdown, si contavano i morti, si percepiva la tragedia”. Proprio in Cina tornerà una volta finito il Festival: “Sto aspettando che si sblocchino alcune situazioni dei voli e del visto”.

“Non aspettatevi abito lungo e tacco 12”

Salire sul palco più prestigioso della televisione, precisa Botteri, le procura una comprensibile agitazione, tanto che la giornalista che ha raccontato la guerra da alcuni dei luoghi più pericolosi del mondo precisa divertita: “A me fa tremare i polsi una serata di gala, quasi più di un servizio sotto un bombardamento. Già sono in pensiero per i miei capelli e per l'abbigliamento. Non aspettatevi il tacco 12 e l'abito lungo, è più facile che salga sul palco in mimetica. O che parli dietro ad un cartonato”.  E sulla necessità di un Festival senza pubblico e con un preciso protocollo di sicurezza da rispettare, Botteri conclude:

A parte l'assenza del pubblico ci sono misure molto stringenti. Dentro l'Ariston non può entrare nessuno. È giusto, anche perché i dati sono ancora allarmanti e aumentano anche i ricoveri in terapia intensiva. Ci sarà spazio per un momento di leggerezza: dopo un anno la gente ha bisogno di respirare, di sentire qualcosa che la faccia sorridere, di sperare, di coltivare la sensazione forte che comunque la vita trionfa, e alla fine ci sarà la luce dopo il tunnel. Credo che anche questo sia il messaggio di Sanremo in quest'anno eccezionale: con tutte le precauzioni, si deve continuare ad andare avanti”.

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