La serata più difficile per Alfonso Signorini, che fa il suo lavoro e merita rispetto
Si può pensare tutto il peggio possibile del Grande Fratello Vip, ritenerlo una immonda rappresentazione della deriva moderna e perdersi nell'infinito catalogo di analisi dell'era televisiva che stiamo vivendo, forse opportune e pregnanti in un altro momento storico che non sia questo. Ma oggi vale la pena di mettersi nei panni di Alfonso Signorini, al quale è toccato l'arduo compito di aprire la sedicesima puntata del Grande Fratello Vip a pochi istanti dal discorso con cui Conte ha annunciato all'Italia la chiusura totale, destinando il paese a uno dei momenti più duri dal dopoguerra ad oggi (chi scrive non crede di esagerare definendolo così).
Cosa vuol dire annunciare l'eliminazione di Asia Valente, parlare dei balletti di Valeria Marini dell'ultima settimana, delle liti tra Antonella Elia e Fernanda Lessa, di Antonio Zequila e Fabio Testi, per di più in uno studio vuoto, mentre un'emergenza limita la nostra libertà? Significa sapere che in ogni istante chi ti sta guardando da casa si starà domandando se sia giusto mostrare quelle cose in una serata del genere e, soprattutto, se sia il caso di guardarle. Una consapevolezza che deve aver accompagnato il conduttore per tutta la serata e averlo sottoposto a uno stress enorme, essendo lui il volto di riferimento di questa edizione del reality e dunque la persona che si intesta la responsabilità di un programma. Le sue parole in apertura non potevano che essere queste:
Una puntata difficile, per me, per tutti. Non sono a Cinecittà, ma in uno studio di Cologno Monzese. Per tutti noi questi sono giorni difficili, i vip stanno vivendo una quotidianità diversa dal dramma che viviamo in questi giorni. Abbiamo pensato se essere qua e abbiamo pensato che sì, ci sembra giusto regalare per chi lo vuole qualche stacco, qualche momento che ci allontani, per quanto possibile dal dramma che stiamo vivendo. Alcune immagini e alcuni temi potrebbero sembrare uno schiaffo con quello che si sta vivendo, non vogliamo essere un'alternativa alla cronaca, all'informazione che sono fondamentali. Vogliamo essere uno stacco, un momento di sana spensieratezza, per ritornare a quella vita che abbiamo lasciato per il momento, vogliamo regalare un momento di spensieratezza. Per chi vuole, il telecomando è il simbolo della democrazia.
Non deve essere stato semplice. Per Signorini che ha condotto la puntata, così come per noi che l'abbiamo raccontata, in un clima surreale, fantascientifico, eppure vero, mentre ci si chiedeva se il giorno dopo saremmo potuti uscire di casa, se avremmo trovato supermercati e tabaccai aperti, travolti dal timore che per un po' di tempo, almeno per un po', la vita quotidiana non sarebbe stata più la stessa.