GF Vip, Paolo Brosio ironizza su Auschwitz: “Pensavo fosse gas, come quello usato dai tedeschi”
Paolo Brosio continua a mettere a repentaglio la sua permanenza al Grande Fratello Vip, incappando in affermazioni che fanno sobbalzare fan e utenti che spesso si trovano a guardare la diretta dalla casa più spiata d'Italia. Anche stavolta il giornalista non ha calibrato bene le parole utilizzate in una conversazione con Elisabetta Gregoraci, ed ha esordito con una frase a dir poco inopportuna, dove con tanto di risata conclusiva ha ironizzato su uno dei momenti più terribili della storia dell'umanità, ovvero la reclusione nei campi di concentramento tedeschi.
La frase schock di Paolo Brosio
In quello che sembrava un tranquillo pomeriggio nella casa del Grande Fratello Vip, irrompe lo strafalcione di Paolo Brosio che, però, non è passato inosservato agli occhi attenti dei fan del reality che hanno immediatamente carpito il momento. Intento a parlare con Elisabetta Gregoraci in una delle stanze da letto, il giornalista si ferma sentendo un rumore, a quel punto la showgirl lo tranquillizza, spiegandogli che si tratta di una tendina, dalla quale solitamente si riproduce quel suono. Il giornalista, non pago della spiegazione, ridendo, confessa alla gieffina cosa, invece, gli aveva ricordato quel rumore: "Pensavo fosse gas, tipo quello della verità, che cominci a raccontare tutto… come facevano i tedeschi ad Auschwitz". Davanti a questa affermazione anche l'ex moglie di Flavio Briatore è rimasta impietrita.
Fausto Leali e la frase su Mussolini
Non è la prima volta che Paolo Brosio si trova a fare delle esternazioni di dubbio gusto da quando è entrato nella casa del Grande Fratello, a partire dalla bestemmia che, però, è stata considerata un intercalare toscano e quindi non un'imprecazione che lo avrebbe condotto direttamente alla squalifica. Un'affermazione di simile tenore era stata fatta anche da Fausto Leali che, proprio a pochi giorni dall'inizio del GF, aveva sviscerato alcune frasi su Mussolini, per le quali però fu semplicemente ammonito e non cacciato dal gioco, come poi è accaduto più avanti per una frase razzista pronunciata dal cantante.