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Gabriel Garko a Sanremo 2016, è l’occasione di una vita

L’attore sarà tra i co-conduttori che affiancheranno Carlo Conti al Festival di Sanremo 2016. Per lui questa è l’occasione di una vita: in una sola settimana potrà dimostrare di essere più di un attore da “romanzetto” e più di un nome buono per le copertine dei giornali di gossip a buon mercato. Un nichelino sulla buona riuscita dell’impresa, lo puntiamo volentieri.
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Quando in conferenza stampa Carlo Conti ha presentato Gabriel Garko, si stentava a crederlo ed invece sarà lui la novità più importante tra i partner del conduttore toscano. Una scelta inusale che però conferma la volontà di creare un Sanremo per tutti e che sia trasversale all'inverosimile. Ce n'è per tutti! Madalina Ghenea rappresenta la bellezza da cui un Sanremo che si rispetti non può mai prescindere. La quota comica (e anche qui, fascino e bellezza tout court) è garantita da Virginia Raffaele mentre Gabriel Garko sarà per la prima volta "se stesso" sul palcoscenico. Così in conferenza stampa:

Quando interpreto un personaggio creo un mondo attorno a lui che mi tutela, questa volta sarò me stesso. Non mi faccio programmi mentali.

Questo a parole. Siamo ansiosi di scoprire se ci saranno invece programmi mentali oppure regie sottotraccia. Ci aspettiamo un Carlo Conti a muovere i fili, toccherà essere bravi a nasconderli. Un lavoro che solo i suoi compagni di squadra potranno fare. Appare certo che per Gabriel Garko questa è l'occasione di una vita intera. No, non c'è alcun bisogno di presentazione, la carriera è ormai avviata però essere all'Ariston, in quota principale, rappresenta per Garko un punto di arrivo ed un punto di partenza.

La sfida di Gabriel Garko: essere se stesso

Garko può scrollarsi di dosso l'immagine dell'attore "bello e fortunato", quello offuscato dall'immagine patinata del "lavoro facile" calandosi, appunto, in un ruolo che ruolo non è. Dovrà essere se stesso. L'attore torinese dovrà tirare fuori la grinta e la stoffa degli anni migliori, quelli dove partiva all'alba dal suo freddo paesino per andare incontro ai primi provini alternati ai lavoretti per guadagnare un po' di soldi. Fotoromanzi, film, concorsi, tentativi su tentativi, qualche porta sbattuta in faccia poi la vittoria nel 1991 del titolo di "più bello d'Italia". Quell'anno c'era Lele Mora alla direzione del concorso, leggenda narra che l'agent diede la sua benedizione: "Farai strada". E quanta strada. In breve tempo riuscì a conquistare la curiosità dei direttori ai casting ed il cuore di un'attrice con cui ha collaborato per i primi anni della sua carriera, Eva Grimaldi, con cui convolò a nozze. Nel 2001 si separarono ma i due non si sono mai lasciati bruscamente, anzi il rapporto d'amicizia prosegue ad oggi che sono, l'uno per l'altra, come una zona franca dove ripararsi dalle delusioni della vita. E questa è un'altra chicca curiosa che fa della vita di Gabriel Garko qualcosa di mai monotono, una fiction nella fiction.

Gabriel Garko arriva a Sanremo forte dell'onda emotiva che la saga de "L'onore e il rispetto", ed il personaggio da lui interpretato Tonio Fortebracci, ha provocato nei telespettatori italiani che adesso potranno bearsi di vederlo sullo spettacolo nazional-popolare per definizione. Una conferma e, al tempo stesso, una investitura. Garko sa bene che stare sul palco dell'Ariston, in questo preciso istante della sua carriera, rappresenta l'occasione di una vita. Una sola settimana di lavoro che può spazzare via il chiacchiericcio pecoreccio su lifting, presunte storie e tendenze, su limiti attoriali ed accendere un riflettore da 1000 solo ed esclusivamente sul suo mondo. Un nichelino sulla buona riuscita dell'impresa, lo punto volentieri.

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