Gabanelli contro la Rai: “Sprechi nelle sedi regionali e troppi servizi sulle sagre”

Milena Gabanelli denuncia i presunti sprechi delle sedi locali della Rai che produrrebbero, secondo la giornalista, molti servizi sulle sagre e sulle mostre inaugurate dagli assessori, trasformandosi di fatto in un “microfono aperto ai politici locali”.
A cura di Fabio Giuffrida

Update 4 Gennaio 2014 – Interviene anche il Direttore del TGR Vincenzo Morgante che via Corriere della Sera ha dichiarato: "Non siamo un peso ma una risorsa: c'è gente che comincia a lavorare alle cinque del mattino […] La BBC ha 50 centri di produzione, France 3 invece ha 24 uffici regionali. Noi, dopo il TG1, siamo tra le news più viste. I miei giornalisti sono professionisti che raccontano la vita del Paese, ci sono le sagre, certo, e perché no? Ma ci siamo occupati anche di padre Puglisi, di mafia, camorra e morti sul lavoro".

La giornalista e conduttrice di Report, tracciando un bilancio di questo 2013 sulle pagine del Corriere, ha voluto affrontare anche un tema assai scottante, quello della Rai che tutti intendono riformare, rivoluzionare e privatizzare. "Nessun paese europeo pensa di vendersi il servizio pubblico perché è un cardine della democrazia non sacrificabile" scrive Milena Gabanelli che subito dopo corregge il tiro: "In nessun paese europeo, però, ci sono 25 sedi locali: Potenza, Perugia, Catanzaro, Ancona, in Sicilia ce ne sono addirittura due, a Palermo e a Catania, ma anche in Veneto c'è una sede a Venezia e una a Verona, in Trentino Alto Adige una a Trento e una a Bolzano". La Gabanelli non risparmia critiche nemmeno ai Centri di produzione Rai:"Non producono nulla come quelli di Palermo e Firenze". E, quindi, a cosa servono 25 sedi locali? Ecco la sua spiegazione:

A produrre 3 tg regionali al giorno con prevalenza di servizi sulle sagre, assessori che inaugurano mostre, qualche fatto di cronaca. L'edizione di mezzanotte, che è una ribattuta, costa 4 milioni l'anno solo di personale […] Se informazione locale deve essere, facciamola sul serio, con piccoli nuclei, utilizzando agili collaboratori sul posto in caso di eventi o calamità e in sinergia con RaiNews24. Non si farà fatica, con tutte le scuole di giornalismo che sfornano ogni anno qualche centinaio di giornalisti!

Poi rincara la dose:

La maggior parte di quelle 25 sedi serve a garantire un microfono aperto ai politici locali.

L'Usigrai non ci sta e replica alla Gabanelli parlando di "disinformazione pura, dati errati e scarsa conoscenza dell'azienda per la quale lavora da anni". "Nella TgR non abbiamo 700 reggimicrofono o esperti di sagre ma straordinari professionisti […] Le sedi regionali non sono 25 ma 21: una per ogni regione, più Trento e Bolzano, le redazioni invece sono 24 perché si aggiungono quelle di minoranza linguistica" ha dichiarato Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai. Numeri alla mano, secondo l'Usigrai, la TgR produrrebbe 8500 ore tv e 6200 radiofoniche. Sonora la replica della Gabanelli:

Scusi, ma le redazioni di Verona e Catania si occupano di minoranza linguistica? Non ho mai umiliato i giornalisti perché non sono sempre loro che decidono di occuparsi di sagre o assessori ma magari il loro direttore di nomina politica […] I tempi sono cambiati, c'è il web, c'è RaiNews24.

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