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Franco Gatti sulla morte del figlio: “Non era drogato, ha fatto una ca**ata”

Dopo mesi della tragica scomparsa di suo figlio a 23 anni, Franco Gatti dei Ricchi e Poveri confessa al quotidiano genovese “Il Secolo XIX” gli esiti degli esami che hanno accertato le cause della morte di Alessio.
A cura di Simona Saviano
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Lo scorso febbraio 2013 la vicenda della tragica morte del figlio di Franco Gatti del celebre gruppo musicale "I Ricchi e Poveri" aveva destato tanto clamore e i funerali del giovane Alessio scomparso a soli 23 anni avevano visto una partecipazione pubblica molto forte. A distanza di diversi mesi il musicista si sfoga in un'intervista al quotidiano il Secolo XIX, a cui affida le parole che esprimono il dolore di un padre che ha perso suo figlio troppo presto e a causa di un colpo di testa, di una sciocchezza: Alessio a 23 anni è morto stroncato a causa di un infarto, che secondo gli esami dei medici legali, sarebbe stato causato da un'overdose durante la prima assunzione di eroina.

Gatti aveva da subito protetto la memoria di suo figlio, infangata dalle accuse di essere "tossico". Qualche giorno fa è stato trasmesso dalla Procura di Genova l'esito degli esami compiuti dall’istituto di Medicina legale che hanno accertato il decesso di Alessio Gatti come "morte da prima assunzione", complice un micidiale cocktail di alcol e eroina. Sollevato per quanto possa esserlo un padre che ha perso un figlio, Franco Gatti ha così dichiarato al quotidiano:

Avevo ragione, mio figlio non era un drogato e l’esito di questi accertamenti lo conferma. Mio figlio ha fatto una cazzata, la prima della sua vita, con gli stupefacenti e in un momento in cui non stava bene. L'ha pagata così.

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