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Franco Gatti dei Ricchi e Poveri: “Mio figlio terrorizzato da droghe. Si infanga la sua memoria”

Parla Franco Gatti, componente dei Ricchi e Poveri che ha subito la scomparsa del figlio 23enne la scorsa notte. Nega ogni possibilità che si possa trattare di overdose rivendicando l’odio di suo figlio per gli stupefacenti.
A cura di Andrea Parrella
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Parla Franco Gatti, uno dei componenti dei Ricchi e Poveri che erano previsti questa sera sul palco dell'Ariston per ricevere lo stesso omaggio dato a Toto Cutugno nella serata di ieri. Purtroppo, come noto da questa mattina, il gruppo non sarà presente a causa della morte a soli 23 anni del figlio di Franco Gatti, uno dei tre componenti del gruppo. Come ha annunciato Fabio Fazio questa mattina in conferenza stampa la parte di scaletta dedicata ai Ricchi e Poveri potrebbe essere comunque rispettata per la consegna virtuale del premio, durando venti minuti in meno. Ha parlato proprio Gatti nel primo pomeriggio, escludendo le ipotesi di overdose, come era stato scritto ‘stamani:

Mio figlio aveva il terrore degli stupefacenti. Si sta infangando la memoria di un ragazzo di 20 anni. Negli ultimi giorni aveva avuto problemi di intestino e stomaco. Chissà, forse, è stato vittima di un attacco di cuore. Aspettiamo l'autopsia. Mio figlio al massimo beveva qualche bicchiere, lavorava molto, questo sì, faceva trading in borsa e in questo periodo era molto stressato. Ci siamo sentiti ieri sera, e mi aveva parlato di un'operazione finanziaria andata male. È terribile che un ragazzo di 23 anni sia morto così, mentre io che ne ho 70 sono ancora qui. So che le regole dello spettacolo impongono che the show must go on, ma davanti a un dolore simile non me la sento di andare avanti.

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