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Direttore Rai3 Franco Di Mare: “Da Fedez accuse gravi e infondate, ha manipolato la telefonata”

Il direttore di Rai3 commenta per la prima volta il caso del discorso di Fedez al Concertone del Primo Maggio e le sue accuse di tentata censura da parte della Rai. In attesa di risponderne in Vigilanza, Di Mare è molto duro con il cantante: “Gravi omissioni nella sua versione della telefonata”.
A cura di Valeria Morini
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Il direttore di Rai3 Franco Di Mare è intervenuto con un post dedicato al caso di Fedez, che dopo il suo discorso al Concertone del Primo Maggio ha accusato la Rai di una tentativo di censura nei suoi confronti. Si tratta del primo commento ufficiale in attesa della convocazione di Di mare in Vigilanza Rai prevista per il 5 maggio.

Molti mi chiedono in modo sincero parole di chiarezza sulla vicenda di Fedez e le sue affermazioni sulla presunta censura da parte della Rai. Lo avrei fatto a breve perché le dichiarazioni dell’artista sono gravi e infamanti parimenti a quanto sono infondate e il pubblico che segue Rai3 proprio perché la reputa una rete libera merita una risposta. È però, intanto, intervenuta una mia convocazione da parte del presidente Barachini della commissione di Vigilanza Rai: sarà quindi quella la sede per fare chiarezza e al momento è dunque inopportuna ogni mia dichiarazione sulla vicenda.

Franco Di Mare sulla telefonata integrale con Fedez

In attesa della convocazione, Di Mare non si sbilancia sulle effettive responsabilità ma fa riferimento all'audio integrale della telefonata intercorsa tra Fedez e gli organizzatori del Concertone: dall'altro capo del filo c'erano la vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani, i conduttori della manifestazione Lillo e Ambra, l'autore Massimo Cinque e Massimo Bonelli di iCompany. Nella chiamata, si sente un Fedez visibilmente alterato per la richiesta di visionare preventivamente il suo discorso (una circostanza che in realtà sarebbe stata dovuta a semplici questioni tecniche per eventuali grafiche) e poi infuriato quando Cinque chiede al rapper di "adeguarsi a un sistema" evitando le citazioni con tanto di nomi e cognomi pronunciate da esponenti della Lega. Va anche detto che la Capitani ha definito "inopportuno" l'intervento chiarendo al tempo stesso che non ci sarebbe stata alcuna censura da parte della Rai (qui il discorso di Fedez). E proprio su questi punti insiste Di Mare, che accusa Fedez per aver pubblicato sui suoi social una versione tagliata della chiamata.

Ci si rende subito conto che nella sua versione ci sono gravi omissioni e che questi tagli alterano oggettivamente il senso di quanto detto dalla vicedirettrice che nel colloquio esclude fermamente, ben due volte, ogni intenzione censoria e che alla domanda esplicita dell’artista se può esprimere considerazioni che lei reputa inopportune ma lui opportune lei risponde con un netto “assolutamente”. Ma di questo nella versione di Fedez non c’è traccia alcuna. A me francamente spiace sempre quando si manipolano conversazioni per far valere le proprie ragioni: che lo abbia fatto un artista del calibro di Fedez che è anche un riferimento positivo per tanti giovani mi spiace ancor di più. Come mi dispiace che molti, troppi, hanno immediatamente preso per buone le sue affermazioni senza neanche prendersi il tempo del prudente approfondimento utile a capire se ci fosse un’altra versione, una diversa verità. Ma purtroppo si sa: ai tempi dei social la velocità conta più della ponderatezza. Questo post è invece per tutti coloro che hanno voluto, prima di esprimere un giudizio, aspettare di avere un quadro più completo della vicenda e di cui questo è un primo tassello. E che in commissione di Vigilanza, che ringrazio per l’opportunità che mi da di fare chiarezza, si disegnerà in tutta la sua interezza.

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Fedez nega di aver montato la telefonata

Sulla questione è peraltro intervenuta anche la compagna di Di Mare Giulia Berdini, con parole molto pesanti verso Fedez. Il cantante, da parte sua, ha spiegato di non aver mai montato ad arte la telefonata, dicendosi disposto a fornire anche da parte sua l'audio integrale, e si è detto convinto che altri artisti prima di lui abbiano subito pressioni al Concertone. Viene in mente il caso di Elio e le storie tese bloccati dalla Rai quando parlarono di corruzione nel 1991, alla vigilia di tangentopoli. Altri tempi, certamente. Se in questo non si può definirla censura, visto che alla fine Fedez ha parlato liberamente, fanno però riflettere le recenti parole di Piero Pelù su questo Concertone: "Censurato io no, diciamo però che la Rai mi ha chiesto di non sparare bombe troppo grosse, che sarebbe stato un Primo Maggio delicato, di non essere troppo aggressivo insomma…".

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