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Emilio Fede contro Vespa: “Come giornalista non mi porta neppure le scarpe”

Emilio Fede non le manda a dire quando, in un’intervista su Radio Club 91, gli viene chiesto un pensiero su Bruno Vespa.
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Emilio Fede è ospite della trasmissione radiofonica condotta da Ettore Petraroli e Rosario Verde, "I Radioattivi", sulle frequenze di Radio Club 91. Tanta esperienza per il giornalista ormai in pensione che ha avuto la possibilità di togliersi qualche sassolino dalla scarpa con qualche vecchio collega. In particolare, su Bruno Vespa non le manda certo a dire quando Petraroli gli chiede se sia meglio lui, il conduttore di "Porta a Porta" oppure Enrico Mentana.

Può fare solo il conduttore ma come giornalista non mi porta neppure le scarpe. Io sono stato il suo direttore. Oggi Vespa fa tutto: balla, suona, canta, cucina ma chi troppo in alto sale, cade sovente precipitevolissimevolmente. È il padrone della televisione e ambisce ad essere direttore generale o presidente della Rai e glielo daranno, ha tutto il mondo politico in mano. Pensate che a volte ci scambiavano ma Vespa ha trovato il modo, in tutti questi anni, di non invitarmi mai.

Oggi è un giornalista in pensione, percepisce 8200 euro al mese e, dopo 60 anni di attività, li ritiene "una miseria".

Trovo che sia una miseria. Sono giornalista professionista dal 1 gennaio 1955, sfido chiunque ad aver percorso una storia come la mia che va De Gasperi a Berlusconi e dopo aver scalato i monti africani.

Emilio Fede è in uscita con "L'Emilio", ad ottobre in libreria in contemporanea con il racconto autobiografico di Silvio Berlusconi, firmato da Alan Friedman. Nel prossimo autunno tornerà in tv con un programma, anche se non è ancora certo di cosa si occuperà e per quale rete. Non sarà un Tg, però ed è da escludere qualcosa con Mediaset, dove ci sarebbe ancora un contenzioso in essere per danno esistenziale e biologico:

Arriva anche il momento in cui, come mi ha insegnato Baggio, occorre appendere le scarpe al chiodo. Potrei fare un buon settimanale.

C'è spazio anche per una parola sul suo ex pupillo, Paolo Brosio, nessun commento sulla vita religiosa ma sul passato trova il tempo per rivendicarne la creazione: "È cresciuto con me, l'ho inventato io". 

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