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Emilio Fede chiede 8 milioni a Mediaset per danno morale, esistenziale e biologico

L’ex direttore del Tg4 ha presentato, tramite i suoi legali, una richiesta di riarcimento a Mediaset in conseguenza alla maniera brutale con la quale è stato “cacciato” dall’azienda prima del termine di scadenza del suo contratto, sfrattato dalla casa di Milano2 e privato di autista e segretaria.
A cura di A. P.
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Il rapporto tra Emilio Fede e Mediaset, l'azienda di cui è stato uno dei volti di spicco per più di vent'anni, è inesorabilmente giunto alla rottura, qualcosa che un paio d'anni fa sarebbe stata assolutamente impensabile. L'ex direttore del Tg4, ha infatti impugnato il suo licenziamento, quello che Mediaset aveva stabilito con effetti a partire dal 31 ottobre scorso, formulando tramite i suoi legali una richiesta danni per una cifra esattamente pari a 8 milioni e mezzo di euro. A motivare questa richiesta tanti fattori che, a parere di Emilio Fede, avrebbero contribuito a generare danni morali, esistenziali e biologici,uniti ad un licenziamento ritenuto ingiusto e vessatorio. L'ex conduttore del tg di Rete4 (precedentemente quello di Studio Aperto), ha affermato di essere stato allontanato dal suo ufficio, che occupava da 25 anni, dopo la pubblicazione di un articolo su La Stampa nel quale vengono pubblicati atti della Procura di Torino per i quali Fede risulta indagato per alcuni fotomontaggi del direttore di Mediaset Crippa, nel quale veniva ritratto in compagnia di un transessuale, mentre assume della cocaina.

In 33 pagine, i legali di Emilio Fede, così come riportato dal quotidiano La Stampa, si appellano alla Legge Fornero (non applicabile ai dirigenti come lui) nonché al Contratto dei giornalisti per lamentare che la sua cacciata dall'azienda (qui la ricostruzione dei fatti) non sia stata concordata dal cdr della redazione del Tg4, così come non gli sia stato concesso di salutare i propri colleghi né di recuperare i propri oggetti personali dall'ufficio stesso. Ma non sono state solo queste le conseguenze dell'immediata cessazione di un contratto di consulenza per il quale percepiva un compenso annuale di 750 mila euro, perché il giornalista lamenta di essere stato privato di alcuni benefit aziendali come la casa a Milano2, l'autista personale, la segretaria ed anche la visita gratuita all'ospedale San Raffaele. Il tutto sarebbe avvenuto con modalità brutali che avrebbero contribuito a devastare la sua carriera nel giro di pochissimi giorni, facendo sì che la cosa finisse anche all'attenzione della stampa internazionale (la notizia è apparsa addirittura su Le Monde).

E' proprio per questa serie di motivi che i legali chiedono un risarcimenti danni non inferiore ai 5 milioni, per i danni morali e alla salute comportati al loro assistito, che tra l'altro qualche mese fa affermò, in diretta a La Zanzara, di aver pensato  addirittura al suicidio. Alla cifra ei 5 milioni andrebbe aggiunto il compenso che sarebbe stato percepito fino alla conclusione del contratto, con scadenza nel 2015., per un totale, appunto, di 8 milioni e 441 mila euro. AL momento Emilio fede risulta ancora indagato dalla procura di Torino per tentativo di ricatto a luci rosse ai vertici Mediaset.

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