Eleonora Brigliadori: “Non mi scuso con Nadia Toffa. Pechino Express mi serviva, sono sul lastrico”
"È un caso montato contro di me". Così, sulle pagine di Oggi, Eleonora Bigliadori commenta la sua esclusione dal cast di Pechino Express in seguito alle affermazioni controverse contro Nadia Toffa e l'efficacia della chemioterapia. “Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Il destino mostra le false teorie nella vita e dove la salute scompare, la falsità avanza”, scrisse in un commento Facebook, provocando la decisione della Rai. Lei e il figlio Gabriele Gilbo sono stati sostituiti da Maria Teresa Ruta e Patrizia Rossetti. Ora, come ha dichiarato al settimanale, non ha intenzione di scusarsi con la Toffa, che sta affrontando un tumore.
Non ho fatto nomi né riferimenti a nessuno. Ho solo citato un proverbio… se vedo qualcuno che, causando “il suo mal”, si affida alla chemio, tutto quello che posso fare è soffrire per lui. Ho avuto un carcinoma epatico, un tumore al seno e un fibroma. Li ho affrontati per via spirituale, e li ho sconfitti tutti… Quando davanti al dettatore del mio cellulare ho detto “chi è causa del suo mal pianga se stesso”, pensavo di inviare un pensiero d’amore. Ma sulla Rete c’è stato chi è stato abile a creare l’equivoco e a cavalcarlo.
Lo scontro passato con Nadia Toffa
In realtà, con quel commento la Brigliadori rispondeva all'affermazione di un follower, che faceva proprio riferimento alla Toffa. Tra le due, c'era già stata una lite nel corso di una puntata de Le Iene del 2017. L'attrice ed ex concorrente dell'Isola dei Famosi è una fervente sostenitrice del metodo Hamer, secondo cui i tumori sarebbero dovuti a traumi non risolti: basterebbe affrontarli per guarire, anziché fare ricorso a terapie tradizionali come la chemio.
La protesta contro la Rai
Dopo la bufera scatenata da quella frase, Rai2 ha deciso di lasciare fuori la Brigliadori dal reality di Costantino Della Gherardesca, parlando di dichiarazioni "in evidente contrasto con la missione e i valori di servizio pubblico della Rai, con il codice etico aziendale e con la linea editoriale della Rete". Una decisione tardiva ma necessaria, che però la Brigliadori oggi non si spiega: "Quando hanno accettato la mia candidatura conoscevano il mio passato e le mie idee. Il programma poi è registrato e non c’era rischio di mandare in onda mie dichiarazioni poco gradite".
I problemi economici e la nuova vita
La mancata partecipazione, inoltre, per lei è un problema soprattutto economico: "Avevo bisogno di partecipare a Pechino Express perché non ho mai vissuto di rendita e ho bisogno di lavorare. Mi hanno ridotto sul lastrico, ma io non elemosino la pietà di nessuno". E dire che il programma avrebbe dovuto segnare la sua rinascita, l'inizio di una nuova vita dopo la scelta di "uccidere" Eleonora e adottare un nuovo nome:
Da oggi sono Aaron Noele… Ho rovesciato il mio nome, l’ho spezzato in due come un pezzo di pane. Eleonora Brigliadori non esiste più, è un cadavere. L’ho uccisa io.