Elena Santarelli perde la sfida di Kalispera
Uno dei punti forti della seconda edizione di Kalispera dovrebbe essere la presenza delle tre soubrette Elena Santarelli, Melissa Satta e Pamela Prati che si sfidano a colpi di ballo, canto e abiti sexy e succinti per conquistare il primato della serata. La prima puntata fu vinta dalla statuaria Santarelli che grazie ad un mix di simpatia, bellezza e fascino (ma forse anche più a suo agio nella trasmissione visto che era la veterana) ha portato a casa la vittoria scavalcando le altre due colleghe concorrenti.
Ma il destino, si sa, gioca brutti scherzi e così nella seconda puntata di Kalispera, andata in onda il 23 dicembre 2011 la bionda fidanzata del calciatore Corradi ha dovuto accontentarsi della terza e ultima posizione. La gara questa volta si è basa su tre canzoni molto conosciute e le tre show girl hanno cercato di interpretarle nel miglior modo possibile pur essendoci notevoli problemi. La prima ad esibirsi è stata l’ex velina Melissa Satta che ha cantato “Tintarella di Luna” di Mina. È stato apprezzabile il tentativo ma molto meno il risultato finale che riesce a salvare grazie al suo fascino fresco e sbarazzino. Poi Pamela Prati ha interpretato uno dei suoi cavalli di battaglia “10 ragazze” di Lucio Battisti: l’esperienza si è vista e si è sentita anche se ormai sembra la riproposizione di un filmato del Bagaglino degli anni Novanta. Infine la Santarelli si è cimentata ne “La mia banda suona il rock” degli Stadio, ma l’interpretazione non è stata molto convincente. E infatti è stata lei l’ultima classificata di questa sfida social di Kalispera tra prime donne.
A fronte dei bassi ascolti tv di Kalispera non è plausibile pensare che il pubblico si sia stancato di vedere in tv soubrette che non hanno tanto talento? Non era più divertente la trovata dell’anno scorso in cui la Santarelli doveva superare diverse prove per potersi fregiare del titolo di show girl? Almeno l’ironia era la parte principale di queste esibizioni al limite di un concorso per debuttanti allo sbaraglio.