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Mattino Cinque 2019/2020

Daniela Martani: “Giusto chiamare idioti Ferragnez, altrimenti i ragazzini li imitano”

La ex gieffina, ospite a Mattino 5, torna a criticare Chiara Ferragni e Fedez, che definì “idioti” beccandosi una querela da parte della coppia. La procura, però, ha respinto la denuncia procedendo all’archiviazione e la Martani ribadisce: “Rivendico il dititto alla critica aspra, non era un’offesa”.
A cura di Valeria Morini
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Il tema ormai attualissimo degli haters che insultano via social è stato al centro della puntata di Mattino 5 di lunedì 28 ottobre. Federica Panicucci ha ospitato tra gli altri Daniela Martani, la ex concorrente del Grande Fratello tornata recentemente sotto le luci della ribalta per un processo che l'ha vista opporsi a Chiara Ferragni e Fedez. La Martani è stata denunciata dalla nota coppia per un tweet in cui li attaccò definendoli "due idioti palloni gonfiati irrispettosi della vita delle persone e degli animali" per la loro abitudine a indossare pellicce e, nel caso specifico, per la ormai celebre festa di compleanno in un supermercato in cui si assistette al lancio di frutta e verdura dagli scaffali.

Martani Vs Ferragnez: critica o insulto?

La procura ha respinto la querela dei Ferragnez chiedendo l'archiviazione e la Martani ha ribadito di non ritenere quelle parole come un insulto. Specifichiamo che il tweet completo recitava “Io ve lo dico da anni che sono due idioti palloni gonfiati irrispettosi della vita delle persone e degli animali. Per far parlare di loro non sanno più cosa inventarsi. Fare una festa a casa era troppo normale altrimenti chi glieli mette i like”.

Sono rimasta stupita per la querela in realtà. Vorrei ricordare il fatto: Chiara Ferragni e Fedez decidono di festeggiare il compleanno di lui in un supermercato. A un certo punto mettono sui social questo lancio di frutta e verdura, uno spreco di cibo assurdo tant'è che si è scatenata una polemica. Sono arrivati centinaia di commenti, lui ha dovuto addirittura chiudere Twitter e Instagram e si è dovuto scusare pubblicamente. Io ho semplicemente espresso una critica, che debba essere definita un'offesa da denuncia mi sembra veramente una cosa esagerata.

Daniela Martani attivista per gli animali

Federica Panicucci ha stigmatizzato fortemente il comportamento della Martani per i toni utilizzati in quel tweet, concetto ribadito da Valentina Vignali (ospite in studio): "Io sono d'accordo con tutto quello che dici, ma non puoi dire "idioti" alle persone. Scrivi benissimo, non c'è bisogno di insultare. I ragazzini così pensano che sia una cosa normale e fanno peggio di quello che hai fatto tu". La Martani ha negato di essere un "leone da tastiera", sostenendo che direbbe le stesse cose in faccia ai diretti interessati e sostenendo di averne pieno diritto in quanto attivista.

Non mi sono trincerata dietro i social. Ho incontrato Fedez una volta e già gli avevo espresso la mia contraddizione nei confronti di questa esposizione. Non gli ho detto idiota, ma glielo direi in faccia se lo incontro. Rivendico il diritto alla critica. Non è un'offesa, è un giudizio. Io critico i Ferragnez perché indossano le pellicce, essendo animalista. Lei continua a promuovere la crudeltà sugli animali sponsorizzando pellicce dalla mattina alla sera. Come attivista animalista ho il diritto di poterla criticare. Un conto è l'offesa, un conto è la critica severa. Le lotte animaliste si fanno in modo acceso. Bisogna criticare aspramente, altrimenti il ragazzino penserà che buttare le verdure nel supermercato è giusto perché lo fanno la Ferragni e Fedez.

Perché la querela contro Daniela Martani è stata ritirata

Il vero punto della questione, per la verità, non sono tanto le parole utilizzate dalla Martani in quel particolare episodio, quando la motivazione dell'archiviazione da parte della procura: "Sui social accade che un numero illimitato di persone, appartenenti a tutte le classi sociali e livelli culturali, avverta la necessità immediata di sfogare la propria rabbia e frustrazione, scrivendo fuori da qualsiasi controllo qualunque cosa, anche con termini scurrili e denigratori che in astratto possono integrare il reato di diffamazione, ma che in concreto sono privi di offensività”. Insomma, le offese sui social (per giunta in aumento esponenziale) sarebbero giustificate dalla legge proprio perché lanciate sulle piattaforme web. Il precedente pesa come un macigno, perché rischia di assolvere una tendenza che sta prendendo il sopravvento e sta diventando un pericolo difficilissimo da arginare. "Una sentenza fa giurisprudenza", ha dichiarato Fedez, ed è difficile dargli torto.

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