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Cracco e Cannavacciuolo tra gli chef più ricchi d’Italia, se la Tv conta quanto le Stelle

Gli appassionati di cucina, ormai, sono sempre di più e la ristorazione ad alti livelli è diventata un vero e proprio business. Tra gli chef italiani che possono godere dell’ambita stella Michelin e che risultano tra i più ricchi del Paese, compaiono anche i nomi di alcuni volti noti della tv. Si tratta dei giudici di Masterchef, Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo.
A cura di Ilaria Costabile
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La cucina, se fatta ad alti livelli, può essere uno dei settori più redditizi del business. L'Italia può godere di circa 400 ristoranti stellati e pluri-stellati in varie regioni dello stivale e per ogni ristorante targato con la stella Michelin lo chef, che ne è la principale immagine, ne guadagna non solo in visibilità, ma anche in termini di denaro. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il fatturato annuo di alcuni ristoranti stellati è giunto a ben 293 milioni di euro, una cifra esorbitante, ma la motivazione sembra essere piuttosto semplice. I nomi di questi paradisi del gusto sono legati a doppio filo con alcuni chef che sono diventati famosi, oltre che ricchi, anche grazie alla tv.

Medaglia d'argento per Cracco

Nella classifica che vede i nomi dei dieci chef italiani più ricchi saltano all'occhio due, se non tre, nomi piuttosto noti, ovvero quelli di Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo. Sarà mica un caso che tra gli chef più ricchi d'Italia ci siano dei volti noti al pubblico televisivo? Forse, facendo due conti, no. Per quanto la bravura e la creatività di questi chef abbia inciso, in maniera indiscutibile, quanto meno sull'assegnazione dell'ambita stella, la loro visibilità si moltiplicata in seguito alle trasmissioni televisive di cui sono i protagonisti. In primis merito di Masterchef, il cooking show che ha permesso a Carlo Cracco di costruire attorno alla sua figura quell'aura carismatica che lo rende uno degli uomini più ambiti d'Italia, seguito poi dalla conduzione di Hell's Kitchen. Talento sì, ma anche il fascino ha fatto il suo. Le urla, sempre compite, dell'ex giudice del programma di Sky Uno, che con un solo sguardo ha intimidito fila di aspiranti chef rimarrà negli annali della televisione. Se, quindi, gli amanti della cucina gourmet conoscevano l'operato dello chef vicentino, allievo di Gualtiero Marchesi e per anni al capo di uno dei ristoranti più costosi e lussuosi di Firenze, il pubblico medio ha imparato ad amarlo, grazie al programma che lo reso una vera e propria star, tanto da prenotare un tavolo nel suo ristorante milanese, anche se con una stella in meno, con tanto di foto al menù piuttosto salato, e non in termini di sapidità. Tanto è vero che il nostro Carlo Cracco è il secondo chef della lista, con un fatturato annuale di quasi 13 milioni di euro l'anno, una cifra non da poco.

Terzo posto per Cannavacciuolo

Suo illustre collega è lo chef Antonino Cannavacciuolo. Ormai entrato nel cuore dei più per le sue fattezze da gigante buono, che dispensa schiaffoni bonari sulle spalle e burberi rimproveri dal cantilenante accento campano, il proprietario dell'hotel ristorante Villa Crespi, ad Orta San Giulio, gestito insieme alla sua famiglia è diventato uno dei volti più amati della tv, oltre che seguitissimo sui social. Anche qui, vale l'idea secondo cui, senza la guida Michelin della Lombardia alla mano, forse, il nome dello chef Cannavacciuolo lo avremmo sentito di sfuggita, se non fosse diventato una presenza imponente, in tutti i sensi, con programmi come il già nominato Masterchef, ma anche il più recente Cucine da Incubo. Lo chef si posiziona, quindi, al terzo posto di questa classifica portando nelle sue tasche ben quasi 10 milioni di euro l'anno. Insomma, sul podio ci sono due personaggi la cui fama, innegabilmente è legata alla visibilità che la televisione è in grado di regalare a chiunque vi ci metta piede, senza per questo delegittimare la loro passione per la cucina, l'amore per il cibo e l'arte che, in fondo, hanno cercato di trasmetterci attraverso le loro apparizioni nel circo mediatico della tv generalista.

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