Costanzo stronca le Parodi: “Domenica In è un programma che non ha un perché”

Cristina e Benedetta Parodi non stanno vivendo un periodo positivo dal punto di vista lavorativo. La loro Domenica In non ha restituito i risultati sperati, dopo il cambio della guardia con Massimo Giletti, passato a La7 proprio per essere stato, a suo dire, estromesso dai palinsesti Rai 2017/2018 con la sua storica Arena.
Minimi storici per il programma domenicale della rete ammiraglia, che è dovuta correre ai ripari, diminuendone la durata e inserendo, al suo posto, un ciclo di film romantici di una riparatrice ‘Domenica in Love', dalle 17.00 in poi. Si parla di un rinnovo generale, subito dopo le feste di Natale, che dovrebbe portare una ventata di novità e consegnare nuova credibilità alle sorelle Parodi.
L'opinione sul flop di Domenica In
Interpellato da QN sul flop di Domenica In, Maurizio Costanzo non ha tardato a dare la sua versione sul perché, a suo parere, il programma non è mai decollato e stenta a dare segnali di ripresa:
Nel programma c’è un deficit autorale che incide su tutto. Da sole Cristina e Benedetta hanno dimostrato di funzionare in tv, insieme ancora no e non è detto che ci riescano. Quando si fa un programma ci deve essere un motivo logico, un perché. E a Domenica In non c’è.
Il caso Brizzi e la linea garantista
Maurizio Costanzo ha detto anche la sua sul caso di Fausto Brizzi, il regista al centro di una vera e propria bufera mediatica dopo alcuni servizi tv che lo volevano al centro di alcune denunce per molestie. Attrici pronte a fare il suo nome, seppur con viso coperto e voce alterata, nel momento in cui gli scandali a sfondo sessuale nel mondo del cinema stanno avendo un richiamo internazionale, soprattutto dopo il caso Weinstein. Ecco l'opinione dello storico conduttore:
Su Brizzi non solo non c’è una prova, ma non esiste neanche una denuncia. Quindi non si può massacrare un artista bravo in questa maniera. Lo stanno descrivendo come un mostro. Tutto per colpa di alcune trasmissioni tv che hanno dato largo spazio alle accuse. Non si può condannare alla gogna un bravo regista senza una prova e fidandosi solo di chi accusa