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Che Tempo Che Fa 2021/2022

Compenso di Fabio Fazio regolare, corte dei conti archivia l’inchiesta: “Ma ormai il danno è fatto”

Come fa sapere il Messaggero, la corte dei conti del Lazio ha archiviato l’inchiesta contro Che tempo che fa aperta nel 2017, ritenendo che il compenso attribuito a Fazio la scorsa stagione è regolare e che il programma costa la metà delle trasmissioni di intrattenimento della Rai. “Ormai il danno d’immagine è fatto”, è il commento amaro del conduttore.
A cura di Valeria Morini
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La Corte dei conti del Lazio ha archiviato l'inchiesta contro Fabio Fazio, in merito al tanto contestato compenso del conduttore e dei costi di Che tempo che fa, su cui si concentrarono le indagini per sospetto danno erariale. La notizia arriva dal Messaggero, che svela come il cachet pattuito per la conduzione del programma su Rai1, ovvero 2 milioni e 240mila euro annui, sia da ritenersi regolare. Nelle motivazioni, il pubblico ministero ha sottolineato che il costo-puntata di Che tempo che fa è la metà della media delle trasmissioni in onda sulla Rai.

Il commento di Fabio Fazio

Immediato il commento di Fazio, che su Twitter ha sottolineato che la battaglia politica contro di lui, soprattutto ad opera della Lega di Salvini, abbia prodotto un vero e proprio "linciaggio" che ha prodotto i suoi frutti. Che tempo che fa è stato spostato su Rai2, con inevitabile riduzione degli ascolti. Soprattutto, il conduttore parla di "danno d'immagine".

…e dopo un linciaggio durato anni, questo è l’ovvio finale: Che tempo che fa ha un costo puntata inferiore del “50% della media dei programmi di intrattenimento Rai”. Nel frattempo Che tempo che fa è su raidue, il mio contratto è stato rivisto e il danno di immagine subito è ormai subito.

L'inchiesta contro Fabio Fazio e Che tempo che fa

L'inchiesta aperta contro Che tempo che fa nel 2017, dopo l'esposto di Michele Anzaldi, dunque, si è risolta con un nulla di fatto. Ora, Fazio e la sua casa di produzione, L'officina, potrebbero pensare ad azioni legali per diffamazione. Il messaggero riporta il virgolettato del pm, secondo cui il costo di ogni puntata del programma Rai "è stato inferiore del 50% rispetto al costo medio dei programmi di intrattenimento Rai". Ricavi e share sarebbero in linea con le aspettative, mentre l'Avvocatura dello Stato avrebbe specificato che in Rai le "prestazioni artistiche" come quella di Fazio non sono soggette al tetto retributivo (ovvero, il limite di 240.000 euro annui previsto per i dirigenti). Peraltro, le polemiche intorno a Fazio non si sono placate, anche dopo il passaggio su Rai2 e il taglio del compenso. Un recente articolo del Sole 24 ore ha parlato di un'impennata di ricavi per Che tempo che fa, a spese della Rai. L'amministratore delegato Rai Salini ha però difeso il programma, definendolo un "asset di primaria importanza" per il servizio pubblico.

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